Tribunale

Uccise la vicina di casa, rigettata l'istanza di revisione per Monica Busetto

Il fatto avvenne a Mestre nel 2012. La decisione della Corte d’appello di Trento è il rigetto dell’istanza di revisione, gli avvocati della difesa hanno annunciato ricorso in Cassazione

CORTE D'APPELLO. A Trento via all’iter per la revisione della sentenza



TRENTO. La Corte di appello di Trento, presieduta dal giudice Ettore Di Fazio, ha rigettato l'istanza di revisione della condanna a 25 anni di reclusione di Monica Busetto per l'omicidio di Lida Taffi Pamio, avvenuto a Mestre il 20 dicembre 2012.

La richiesta era stata presentata dai legali della donna in seguito alla condanna per lo stesso delitto di Susanna Lazzarini. Le motivazioni della sentenza della Corte verranno depositate nelle prossime settimane. Secondo la tesi della Procura generale non vi sarebbe incompatibilità tra le due sentenze di condanna per la presenza di elementi di prova a carico di Monica Busetto tali da non permettere il suo proscioglimento. Gli avvocati di Monica Busetto, Alessandro Doglioni e Stefano Busetto, hanno annunciato l'intenzione di ricorrere alla Corte di Cassazione. "Aspetteremo di leggere la sentenza, in cui dovrà essere chiarita la questione del contrasto di giudicati. Ci saremmo aspettati maggiore coraggio dalla Corte di appello di Trento, ma noi non ci fermeremo", ha detto l'avvocato Stefano Busetto. L'87enne Lida Taffi Pamio venne trovata morta nel suo appartamento, in via Vespucci a Mestre, dove abitava da sola. L'anziana era stata soffocata con il cavo di un decoder tv e con della carta, colpita alla testa e pugnalata sei volte con quattro diversi coltelli. La vicenda giudiziaria si era chiusa con la condanna definitiva a 25 anni della vicina di pianerottolo, Monica Busetto, e con 20 anni di reclusione per Susanna Lazzarini, figlia di un'amica della vittima. Lazzarini venne inoltre condannata nel 2016 a 30 anni di reclusione anche per l'omicidio di Francesca Vianello, 81 anni, strangolata con un cordino nel suo appartamento di Mestre, il 29 dicembre 2015.













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