Virus, scuole chiuse e stop allo sport:  ora è allerta massima 

Sanità. Ecco le misure di prudenza stabilite dalla Provincia per limitare il rischio di contagi: aule chiuse anche all’università, evitare i viaggi verso le zone colpite di Lombardia e Veneto Basta con la quarantena volontaria, ora è obbligatoria. Limiti anche per le feste di carnevale



Trento. Asili nido chiusi (le scuole erano già chiuse per carnevale), idem per l’università e le fondazioni di ricerca provinciali fem e fbk, stop alle gite scolastiche, no alle feste di carnevale in ambienti chiusi: in trentino l’allerta per il possibile contagio con il coronavirus è ai massimi livelli. ieri la task force provinciale ha seguito la teleconferenza con il presidente del consiglio giuseppe conti, poi il governatore fugatti ha incontrato i sindaci del trentino con i vertici della provincia e dell’azienda sanitaria, quindi ha firmato un’ordinanza per applicare anche in trentino alcune misure prudenziali, nonostante nella nostra provincia non siano stati rilevati finora casi di infezione.

Asili nido chiusi

Le scuole trentine erano già chiuse fino a martedì (compreso) per le vacanze di carnevale, il presidente della Provincia ha quindi disposto la chiusura degli asili nido almeno fino a martedì, poi si decideranno ulteriori misure in base all’evolversi della situazione che - è stato detto ieri in conferenza stampa - può cambiare radicalmente nel giro di poche ore. Sempre fino a martedì resteranno chiusi i corsi e le aule studio dell’università per limitare le possibilità di contatto fra i molti studenti che provengono da Veneto e Lombardia, al momento le regioni italiane in cui i casi di contagio sono stati più numerosi.

Lo sport si ferma

L’indicazione - partita già in mattinata dal dirigente provinciale alla sanità, Giancarlo Ruscitti - era di annullare le competizioni sportive che prevedevano la partecipazione di atleti provenienti dalle località più colpite dall’epidemia, in Lombardia e Veneto. Ma nel corso della giornata - in accordo con il Coni - è stato deciso di annullare tutte le competizioni sportive “indoor” in programma questo fine settimana. Via libera invece agli sport che si praticano all’aperto. Anche questa misura preventiva potrebbe essere riconsiderata nei prossimi giorni.

Limitare i viaggi

Dalla Provincia è partito anche l’appello a non effettuare viaggi verso la Lombardia e il Veneto, in particolare dove si sono registrati i contagi dei giorni scorsi.

Niente luoghi affollati

La raccomandazione è molto generica, ma in questi giorni di fine febbraio è riferita soprattutto al carnevale. In questo caso - come ha confermato ancora il dirigente provinciale Ruscitti - sono da evitare le feste in maschera al chiuso (che prevedono la possibilità di venire a contatto con molte persone), mentre si potranno svolgere regolarmente le sfilate all’aperto, che comportano un rischio dei contagio minimo. Nelle ultime ore sono stati annullati anche alcuni eventi culturali che prevedevano la presenza di più persone all’interno di un sala pubblica.

Quarantena obbligatoria

«Finora - hanno spiegato gli esperti della task force - ci siamo concentrati nell’intercettare le persone provenienti dalla Cina, ma ora la situazione è radicalmente diversa: i focolai registrati in Veneto e Lombardia infatti alzano notevolmente il pericolo che si verifichi un caso di contagio anche in Trentino». Gli esperti - per dirla tutta - ritengono che sia solo una questione di tempo per assistere al primo caso di contagio anche in Trentino. In ogni caso la macchina della protezione civile e dell’azienda sanitaria hanno già messo a punto le procedure da applicare in caso di emergenza. Intanto è stata introdotta - sulla base delle indicazioni nazionali- una differenza sostanziale rispetto alla situazione delle settimane scorse: la quarantena per i soggetti che rientrano dalle zona a rischio non avviene più su base volontaria (isolamento fiduciario) ma è obbligatoria.

Gite scolastiche annullate

Non solo saranno annullate le gite scolastiche degli studenti trentini diretti in Lombardia e Veneto, ma anche gli arrivi in Trentino saranno limitati. Questa almeno è stata la richiesta del governatore Maurizio Fugatti alla presidenza del consiglio dei ministri durante la teleconferenza organizzata ieri mattina nelle sale della protezione civile del Trentino. Un appello è stato rivolto anche ai molti turisti presenti in Trentino, provenienti dalle zone italiane più colpite dal coronavirus: «In caso di situazioni anomale, con la presenza di sintomi influenzali, siete pregati di contattarci».

Emergenza lunga

«Nessuno si illuda che si tratti di una situazione di breve periodo» ha detto ancora il dirigente provinciale alla sanità Giancarlo Ruscitti. «Considerando l’evoluzione del fenomeno coronavirus in Cina possiamo dire che anche al nostro livello dobbiamo aspettarci un periodo emergenziale di almeno una sessantina di giorni».













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