il caso

Vacanze a quattro stelle ma il conto non lo pagano

Coppia di professionisti lombardi aveva speso in un hotel di Canazei 2.500 euro a vuoto i tentativi di pagare con le carte di credito e poi c’è stato il falso bonifico



TRENTO. Una settimana bianca a quattro stelle. Letteralmente visto che l’albergo scelto dalla coppia di professionisti lombardi, era proprio un 4 stelle nel cuore delle Dolomiti, a Canazei. Una settimana di vacanza durante la quale i due non si sono fatti mancare nulla. Ogni sfizio, ogni desiderio era stato accontentato e il conto finale era a questo punto importante: 2.500 euro. I due non hanno battuto ciglio, quasi come se tutti quei soldi li avessero nella borsa per le piccole spese. Invece il conto è rimasto non pagato e i due sono stati denunciati dai carabineri della stazione di Canazei per insolvenza fraudolenda e falso. Sì perché avrebbero anche creato ad hoc un bonifico per poter fingere di aver pagato il dovuto.

Ma veniamo alla ricostruzione di quanto è successo. L’inizio è da favola, con la prenotazione di una settimana da trascorrere nell’albergo di lusso. A fissare la stanza una coppia di turisti lombardi. Entrambi professionisti, entrambi noti nei rispettivi settori, entrambi apparivano assolutamente a loro agio nel 4 stelle e assolutamente solvibili. La vacanza prosegue al meglio, ma purtroppo, come tutte le cose belle, è destinata a finire. E così arriva, per la coppia, il momento di saldare il conto. 2.500 euro che i due vorrebbero pagare con la carta di credito. La prima però non permette la transazione e nemmeno la seconda. Stesso discorso anche per la terza e la quarta. I lombardi non si scompongono, parlano di disguidi, problemi tecnici e quant’altro. Ma rassicurano, giusto il tempo di arrivare a casa e il conto sarebbe stato saldato. A questo punto appare quasi superfluo spiegare che quei soldi non sono mai arrivati a destinazione. Ci sono state numerose telefonate e numerose mail da parte dell’albergo ai debitori nella speranza di veder saldato il conto. Speranza che sembrava esser diventata realtà un mese dopo il soggiorno quando la signora lombarda manda una mail. E in allegato c’è la stampata di un bonifico bancario. Tutto risolto? Per nulla. I soldi non sono mai arrivati a destinazione e dopo la denuncia ai carabinieri, si è scoperto che la prova del bonifico altro non era che una foglio di word creato per l’occasione. E con il riferimento ad un conto corrente che nulla aveva a che fare con la coppia. Che, come detto, alla fine è stata denunciata. (m.d.)













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