Uno “spettro” a destra: la Lega «mangiatutto» 

Scenari / Troppi cespugli nella coalizione che potrebbe essere guidata da Fugatti. La tentazione di un quarto polo


di Paolo Mantovan


Uno spettro s’aggira nel centrodestra: la “super-potenza” della Lega. È questo il tema dominante degli ultimi giorni nei confronti e negli incontri all’interno del centrodestra ma anche fra i vari cespugli che si sono affacciati recentemente sulla scena e che sono in procinto di mollare gli ormeggi verso “mamma Lega”: c’è il terrore che, con l’architettura della legge elettorale provinciale (un proporzionale con correzione maggioritaria a turno unico) vi possa essere il partito di Fugatti-Salvini che fa cappotto. Questo timore risiede 1) nel fatto che la Lega ha ottenuto percentuali da capogiro in Trentino alle elezioni del 4 marzo; 2) nel meccanismo elettorale (che si basa sul metodo d’Hondt) che allargherebbe a dismisura le potenzialità di cattura dei seggi della coalizione da parte della Lega; 3) infine nell’onda crescente di consenso di cui gode il leader nazionale della Lega Matteo Salvini. Quest’ultimo punto preoccupa più ancora che negli scorsi mesi i leader delle diverse liste che vorrebbero far parte del centrodestra a trazione leghista. Leader che si affannano a fare calcoli, temendo che la Lega - vero polo attrattivo, con tanto di candidato presidente (probabilmente Fugatti, a meno che la sua nomina a sottosegretario non sia il prologo per un cambio di rotta) - finisca per ingoiarsi tutti gli elettori potenziali del centrodestra. Un altro elemento che porta a considerare il probabile «effetto super-Lega» è la riduzione a testimonianza di tutte le diverse liste proprio per il loro numero. Al momento infatti, all’interno del centrodestra, oltre a “mamma Lega” ci sono Forza Italia, Fratelli d’Italia, Fassa (il movimento che fa capo alla senatrice Elena Testor), Agire (guidato dal consigliere Claudio Cia), Progetto Trentino (la creatura nata in seno a Silvano Grisenti), l’Udc (rinnovato con Andrea Brocoli commissario). E fin qui siamo già a sette liste. Ma poi c’è anche il Popolo della Famiglia (già presente alla politiche, ma da solo) che vorrebbe entrare nel grande polo. C’è quindi la lista messa in campo da Roberto De Laurentis che, data la storia politica del leader, potrebbe infilarsi in questa grande squadra. In più s’aggiunga che sono in trattativa con il centrodestra anche gli Autonomisti Popolari di Kasawalder, la Civica Trentina di Borga e infine Geremia Gios che porterebbe in dote una lista. Così si sale a 12 liste. C’è posto per tutte? E chi sarà in grado di fare almeno un consigliere?

La corsa alla grande ammucchiata sta creando una crescente fibrillazione: perché è vero - spiegano i leader dei cesppugli - che così il centrodestra ha sempre maggiori possibilità di vittoria, ma la frammentazione che ne consegue potrebbe portare a una coalizione con uno squadrone leghista (quasi autonomo) e alcuni (pochi) partiti mono-rappresentati.

Su questi timori c’è chi sta pensando di dare aria a un possibile quarto polo.













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