Unità d'Italia: a Trento il liceo Prati torna indietro di 150 anni

Il 16 marzo si farà un viaggio a ritroso nel tempo: libri e abiti del 1861


Jacopo Tomasi


TRENTO. Il 16 marzo prossimo, al liceo classico Prati di Trento, sarà come tornare indietro di 150 anni. Per commemorare l'anniversario dell'Unità d'Italia, infatti, gli studenti sono stati invitati a trascorrere una giornata come se fosse il 1861, magari indossando abiti d'epoca.

Anche le lezioni saranno diverse dal solito: i docenti utilizzeranno oggetti e libri di testo risalenti a quegli anni. Non è un caso che sia proprio il liceo classico Prati ad organizzare l'iniziativa. L'istituto di via Santissima Trinità è l'unico che c'era a metà Ottocento e che ha continuato ad esistere nel corso degli anni.

A quell'epoca il Prati era l'unico istituto superiore di Trento, si chiamava Imperial Regio Ginnasio Superiore, e nel 1861 aveva 293 iscritti. Oggi, 150 anni dopo, i frequentanti sono 475 ed il 16 marzo (il 17 le scuole saranno chiuse per la festa nazionale) sono stati invitati a trascorrere una giornata come se fosse il 16 marzo 1861, con il rigore e la severità tipici dell'epoca. Chi lo vorrà potrà anche indossare abiti antichi.

Una proposta curiosa ed interessante avanzata dalla preside, Maria Pezzo, e accolta con entusiasmo dai 50 docenti e dagli studenti. Questa, comunque, non sarà l'unica iniziativa per commemorare il 150º anniversario dell'Unità d'Italia.

Dal 10 marzo sarà allestita all'interno dell'istituto una mostra che racconterà com'era il Prati nel 1861. Tra i laboratori, l'aula magna ed i corridori saranno allestite delle bacheche - prestate dal Museo Tridentino di Scienze Naturali - che esporranno libri, cartine geografiche e documenti dell'epoca.

Il materiale è stato recuperato nella biblioteca e nell'archivio della scuola, grazie all'impegno del segretario Fabrizio Casati e del docente di lettere Marcello Bonazza. Per valutare i documenti è stato coinvolto un gruppo di 15 studenti che ha partecipato attivamente alla preparazione della mostra. Grazie all'annuario scolastico del 1861 si è scoperto anche che, quell'anno, l'istituto acquistò a Vienna 38 uccelli impagliati e 12 scheletri di animali per il laboratorio di scienze.

Alcuni di questi "esemplari" sono ancora di proprietà dell'istituto e saranno esposti tra il 10 ed il 19 marzo. Sempre grazie al prezioso annuario è stato possibile ricostruire anche come, l'istituto, visse quel 17 marzo 1861. Mentre l'Italia festeggiava l'Unità, a Trento la vita scorreva normalmente sotto l'Impero. Lo dimostra che l'unico documento della scuola relativo a quel giorno segnala il trasferimento di uno studente da Trento a Rovereto. Ordinaria amministrazione. A distanza di 150 anni, però, l'Italia unita va festeggiata. Soprattutto in memoria di quegli studenti del liceo che, durante la prima Guerra mondiale, persero la vita per il nostro Paese.

Ben 11 ragazzi del Prati parteciparono al conflitto tra le fila del battaglione studentesco ricordato come "Settima Eroica", nome che deriva dalla classe (la VII) di cui facevano parte. Tre di loro - Carlo Tschurschenthaler, Giovanni Briani e Ezio Bonfioli - non tornarono dal fronte e a loro sono dedicate le aule della scuola e la giornata del 16 marzo che l'istituto ha voluto celebrare in modo originale. Per l'occasione è stata anche acquistata una bandiera tricolore di 13 metri che è stata firmata da tutti gli studenti, dai docenti, dalla preside, dal sindaco Alessandro Andreatta, dall'ex preside del liceo Lia De Finis e sarà esposta sulle scale nell'atrio della scuola.

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