Un sogno spezzato: «Voleva tornare nella sua terra etiope» 

Il ricordo degli amici. Cinzia Trentinaglia: «Agi era una persona solare, accogliente coi clienti, donna determinata» Federico Samaden: «Animata da un profondo senso di giustizia e di fiducia nel futuro». Sconvolto il sindaco Puecher


Maddalena Di Tolla Deflorian


trento. Sono memorie ricche, dense, piene di contenuti, di stima, di energia positiva, e di grande dolore per la sua scomparsa improvvisa, quelle che raccontano le tante persone che hanno frequentato Agitu Ideo Gudeta, nelle sue sfaccettate dimensioni di vita, e dunque per lavoro, per l’ impegno sociale e culturale, per amicizia. Per tutti loro lei era Agi, nome confidenziale e affettuoso. Intelligenza, passione, tenacia, determinazione, impegno: sono le parole ricorrenti nelle memorie a lei dedicate.

Massimiliano Pilati, esperto di agricoltura biologica e presidente del Forum trentino per la pace, la conosceva bene. Dice, addolorato: «Conoscevo Agi sia dal punto di vista professionale che per collaborazioni legate al Forum che presiedo. Lei aveva un’azienda bio e io lavoro nel settore bio. Sicuramente mi aveva colpito molto la sua intraprendenza e anche la sua forza di superare tutta una serie di problemi che una giovane donna non italiana e di colore incontrava. La sua forza di fare era coinvolgente. Era una persona che mi piaceva sentire, ascoltare, in qualche modo combinava i miei due lati per l’impegno per la pace e per la terra».

Beatrice De Blasi è la direttrice del Festival di cinema di Mandacarù, Tutti nello stesso piatto, e responsabile del settore Educazione della cooperativa del commercio equo. Racconta: «Con Agi avevamo collaborato sul tema del landgrabbing. Il tema della terra e dei diritti dei contadini era sicuramente di grande interesse comune. Io l’avevo conosciuta attraverso Mandacarù ormai parecchi anni fa, quando lei aveva partecipato a una nostra iniziativa dedicata al caffè e da quella occasione era nato prima uno scambio di informazioni sulla situazione in Etiopia e poi era nata una collaborazione».

Cinzia Trentinaglia, affezionata cliente di Agitu, e storica gasista di Trentino consumo consapevole: «Agi era una persona solare, accogliente coi clienti. I clienti li sapeva accogliere con grande calore ed empatia. Era anche una donna molto determinata e instancabile, dotata di un'energia per noi sovrumana, per tutte le cose che ha messo in campo. Organizzava anche serate culturali a casa sua a Frassilongo, ogni tanto». Cinzia Trentinaglia accenna anche ad un sogno che la morte di Agitu ha tragicamente spezzato: quello di tornare, forse presto, nella sua terra etiope, la cui situazione politica era più serena rispetto a quando lei era purtroppo stata indotta a scappare, raggiungendo l’Italia.

Federico Samaden, storico dirigente della Scuola Alberghiera di Levico e Rovereto e consulente sul contrasto alle droghe per la Provincia di Trento, la descrive come una «donna forte, estremamente capace di non mollare nel suo impegno, una persona con una sensibilità umana notevole. Agitu era un esempio per molti. Era anche animata da un profondo senso di giustizia e di fiducia nel futuro».

Il sindaco di Frassilongo, Luca Puecher, raggiunto ieri sera al telefono, era sconvolto. Ha preferito non lasciare ancora parole in memoria della sua sfortunata concittadina. Sarà il tempo a portare le parole giuste.

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