COMMERCIO

Un architetto ai fornelli. E via Brennero ha il bistrot

Novità per gourmet nell’area che ospita il Burger King e dove aprirà a breve Aldi



TRENTO. L'originalità la si coglie già nel nome, Bistrot Cento11, scritto proprio così. E' un locale appena aperto, propone una cucina tutt'affatto banale e, altra scelta non proprio scontata per la tipologia della proposta, è in piena via Brennero. Come è intuibile al civico 111. Il Bistrot è la neonata creatura di un architetto, Fabrizio Maccani, che dopo una vita passata a disegnare progetti, ha deciso di ripartire dietro ai fornelli. E del gestore di una caffeteria di Cavalese, Marco Giannoccaro, che ha lasciato la montagna per la città.

L'area dove hanno alzato le serrande i due imprenditori era già presidiata dal colosso Usa del fast food Burger King e sarà presto completata dallo sbarco di un gigantesco sushi bar e dall'arrivo del supermarket discount tedesco Aldi. Insomma una mini cittadella del gusto che inquadra sotto una luce diversa la prima periferia nord della città. E che offre segnali incoraggianti anche ad un’amministrazione comunale che punta fare di via Brennero l’ingresso privilegiato al centro cittadino.

Maccani e Giannoccaro sono, diciamo così, coinquilini dell' enoteca Eno Valsugana anche se con due gestioni ben distinte: l'enoteca ed il Bistrot sono comunque uniti da una sorta di grande albero e da una soluzione architettonica minimal e molto piacevole: «Non è un mio progetto» spiega Maccani dopo aver tolto dalla griglia il churrasco, piatto forte del giorno: «Il locale è stato disegnato da un collega di Milano. Io dopo aver fatto sino ad oggi l'architetto, preso atto che al giorno d'oggi si costruisce poco o niente, ho seguito la passione: quella della cucina. Propongo pochi piatti semplici e genuini, puntando sulla qualità delle materie prime. Ci siamo guardati in giro per oltre un anno alla ricerca di un locale che rispecchiasse le nostre esigenze, poi abbiamo trovato qui l’enoteca dei fratelli Baldi di Borgo: originariamente ci sarebbe dovuto essere solo un bar ma il nostro progetto era quello di proporre anche qualche piatto espresso. A noi interessava poter fare una collaborazione tra un’enoteca vera e un Bistrot. Una proposta che a nostro parere ha la sua motivazione: noi abbiamo alcune proposte di vini a rotazione che, se è il caso, possono poi essere acquistate nell’enoteca».

Per ora il Bistrot è aperto poco prima di pranzo e poco prima di cena, insomma per eventuali aperitivi ma senza un orario extra large visto che la squadra è composta, sia per scelta che per vedere come organizzarsi in futuro, solo dai due appassionati gestori. Tendenzialmente, ma anche qui si vedrà come risponderà la clientela, con apertura da martedì a sabato.(g.t.)













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