urbanistica

Trento, giovedì il Giorno del Ricordo. Via alla riqualificazione di largo Pigarelli, luogo della memoria

Nuovo arredo urbano con adeguamento della viabilità pedonale. Saranno valorizzate le tre targhe dedicate alle vittime delle foibe, ai soldati caduti nella campagna di Grecia ed ai caduti albanesi nella Resistenza



TRENTO. Giovedì 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo, istituito per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Alle 16 in largo Pigarelli è in programma la deposizione della corona alla lapide che ricorda l’esodo giuliano-dalmata e le vittime delle foibe, alla presenza delle autorità e di una rappresentanza degli esuli giuliano-fiumano-dalmati.

Seguirà alle 17 nella sala di rappresentanza di palazzo Geremia la cerimonia istituzionale, con gli interventi del sindaco Franco Ianeselli, del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, del commissario del Governo Gianfranco Bernabei, del presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato provinciale di Trento Roberto De Bernardis e del direttore della Fondazione museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi. La cerimonia sarà accompagnata dalla lettura di brani e poesie della letteratura istriana dell’esodo eseguita da Cecilia Ruele accompagnata dall’armonica di Gabriele Girardelli.

Prende il via la riqualificazione di largo Pigarelli, luogo della memoria. Saranno valorizzate le tre targhe dedicate alle vittime delle foibe, ai soldati caduti nella campagna di Grecia e ai caduti albanesi nella Resistenza. L’intervento prevede l’adeguamento della viabilità pedonale e dell’arredo, il riordino della vegetazione e il miglioramento dell’illuminazione.

Sarà presto riqualificata l’area verde e pedonale di Largo Pigarelli. Il progetto è nato dalla volontà di intervenire sullo spazio antistante la targa dedicata alle vittime delle foibe, rendendolo più consono anche ai momenti commemorativi. Il progetto si è esteso fino all’attraversamento di fronte al tribunale e coinvolge anche lo spazio presso la targa dedicata all’eccidio della Brigata Acqui. L’intervento prevede l’adeguamento della viabilità pedonale (parziale ampliamento e rifacimento parziale del selciato in cubetti di porfido) e dell’arredo (rinnovo delle panchine e dei cestini), nonché il riordino della vegetazione arbustiva e dell’apparato floreale annuale, con miglioramento dell’illuminazione (sostituzione lampade, integrazione e parziale ricollocazione dei lampioni, luci architettoniche al platano a nord). Largo Pigarelli corrisponde ad un vuoto urbano frutto della demolizione dell’ultima cinta muraria di epoca medievale, ancora visibile sul foglio catastale austroungarico di metà Ottocento. L’area presenta alcuni segni evidenti di usura legati al passaggio dei mezzi commerciali o per la raccolta dei

rifiuti a causa dell’insufficiente larghezza, in alcuni tratti, del viale pavimentato. Anche gli arredi sono usurati, in particolare i cestini per la raccolta dei rifiuti e le panchine anche a causa degli urti dei mezzi. Le chiome di alcune alberature si sono rivelate interferenti con i punti luce e alcuni tratti del viale risultano mal illuminati nelle ore notturne. L’area, con la sua semplice eleganza e la presenza di sedi istituzionali e religiose prestigiose, si è da sempre prestata ad accogliere monumenti ed opere scultoree. Durante la seconda parte del Novecento, in particolare, hanno trovato qui collocazione i segni del ricordo di vittime ed eventi bellici, tanto che largo Pigarelli è diventato un luogo della memoria. Ciò che impedisce la percezione di questa dimensione storico-politica è l’inadeguatezza di parte di questi elementi e in particolare delle due più recenti targhe, installate nel verde, senza un adeguato apparato di arredo e spazi pavimentati per i momenti commemorativi annuali. Tre le targhe collocate in largo Pigarelli: la prima è dedicata alle vittime delle foibe, la seconda targa commemora i soldati caduti nella campagna di Grecia nel settembre 1943. Infine, nello slargo che fronteggia l’attraversamento pedonale e la facciata del Tribunale, è collocato il monumento ai caduti albanesi nella Resistenza della seconda guerra mondiale.

La riflessione progettuale parte dalla constatazione che largo Pigarelli ospita il racconto, tramite questi monumenti e targhe, di tremendi avvenimenti bellici che hanno causato

lutti e dolore. A questo, si aggiunge una riflessione specifica dedicata al fatto che, nella vicenda jugoslava, la città di Trento intreccia il suo destino con quello di numerosi esuli istriani e dalmati. Questi elementi hanno guidato il progetto di riqualificazione di un luogo che raccoglie memorie e diventa spazio di incontro e accoglienza. Il progetto prevede di ampliare lo spazio pavimentato mediante un nuovo limite curvilineo, che segue e rispetta le radici dei grandi platani. Questo ampliamento è anche funzionale: offre infatti una sezione di attraversamento adeguata ai mezzi che curano la manutenzione degli spazi, ora costretti a transitare parzialmente sulle aiuole. Le targhe verranno ricollocate in corrispondenza dei tratti ampliati, sul limite dell’area verde. Una lastra di pietra delimiterà la base delle targhe. Nel caso della targa dedicata alle vittime delle foibe, questa pietra potrà scomporsi ad evocare le spaccature carsiche e sarà realizzata in pietra d’Istria o pietra calcarea carsica.

Una fascia verde completerà la ricomposizione delle targhe: questo spazio accoglierà le piante della memoria, con una attenzione particolare al possibile impianto di specie arbustive di fascia mediterranea e di falesia carsica che possano anche essere compatibili con il clima e l’ombreggiatura dei platani.

L’area risulta non perfettamente illuminata: i lampioni verranno pertanto ricollocati, con il potenziamento di un nuovo corpo illuminante, le lampade al sodio sostituite con

luci led, a colore caldo per non creare forti discontinuità con le altre luci del viale. Il platano a nord, visibile da prospettive stradali e pedonali ampie, svettante nei suoi oltre 23 metri di altezza, verrà illuminato con fari architettonici adatti all’illuminazione di elementi vegetali che permetteranno di valorizzare il carattere spettacolare del maestoso albero. Un altro segno di luce verrà posto sulle panchine, anche per aumentarne la visibilità. Il progetto prevede la collocazione di sedute, in legno, lineari ma articolate con e senza schienale, in corrispondenza degli spazi più ampi: si tratta degli spazi ove sono collocate le targhe, che vogliono pertanto divenire spazi di incontro, di sosta e non solo di transito veloce. Sarà un modo per soffermarsi sulle memorie evocate dalle targhe, per riportare la storia degli esuli all’interno della città e rimediare a un’accoglienza che negli anni difficili del dopoguerra non avvenne. Il limite nord di largo Pigarelli è rappresentato da un’aiuola inerbita, delimitata da una rampa curvilinea realizzata qualche anno fa. Parte di questa aiuola, priva di radici dei platani, verrà pavimentata: questo spazio sarà funzionale ai tanti utenti che si raccolgono in varie ore del giorno in questo punto del viale, in ingresso al cinema, in attesa degli autobus che qui hanno una fermata: sarà uno spazio che potrà contenere eventuali ampliamenti di plateatici o le attività del centro Giocastudiamo vicino. Il verde verrà quindi ricomposto, alleggerendo le presenze arbustive alla base dei platani monumentali, delimitando una bordura presso la nuova cordonata, anche ricadente. I

cestini per la raccolta dei rifiuti differenziati verranno sostituiti. Non sono previsti interventi sulle targhe, se non un restauro delle parti in ferro. I lavori hanno una durata prevista di 60 giorni. La spesa prevista nel bilancio 2022 sui fondi di manutenzione straordinaria è di 120 mila euro. Il gruppo di lavoro è composto dagli architetti Giovanna Ulrici (Comune di Trento) e Roberto Franceschini, che hanno curato il progetto architettonico. La direzione dei lavori è dell’ingegner Stefano Patton, l’ingegner Claudio Dallabrida ha curato il progetto illuminotecnico, l’ingegner Christian Tiso è il coordinatore sicurezza. C.L.













Scuola & Ricerca

In primo piano