Trasporti, 39 posti a rischio e scatta lo stato d’agitazione
Nove contratti a tempo determinato che non saranno rinnovati e 15 pensionati che non saranno sostituiti: a breve a Trentino Trasporti ci saranno 24 lavoratori in meno. E il numero potrebbe presto lievitare fino a 39
TRENTO. Nove contratti a tempo determinato che non saranno rinnovati e 15 pensionati che non saranno sostituiti: a breve a Trentino Trasporti ci saranno 24 lavoratori in meno. E il numero delle uscite potrebbe aumentare ulteriormente se un lotto dei servizi dell’extraurbano fosse affidato ad altri. E si arriverebbe a meno 39.
A lanciare l’allarme sono i sindacati che dopo un incontro con l’azienda, hanno dichiarato lo stato di agitazione. Ma ecco cosa è successo. All’incontro di venerdì, ad ascoltare le parole dell’azienda c’era la Rsu aziendale e le organizzazioni sindacali del settore, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Fiasa Cisal e Orsa. Ed è stato spiegato che a fronte dei tagli previsti, dovranno essere ridotti i servizi a partire dall'estate con il conseguente esubero di 9 lavoratori, che diventeranno complessivamente 24 con l'avvio dei servizi invernali. A ciò si aggiunge la decisione della Provincia di subaffidare un lotto di servizi di linea da Trentino Trasporti Esercizio a terzi, decisione che potrebbe provocare l'esubero di altri 15 lavoratori. A rischio, quindi, sono i posti di lavoro di 39 addetti.
«La Filt Cgil - dice Walter Soardo -, insieme a tutte le sigle sindacali del comparto, ritiene inaccettabile il taglio del servizio alla cittadinanza e la conseguente riduzione dell'organico di Trentino Trasporti Esercizio. Si dovrebbe semmai investire di più nel trasporto pubblico locale, migliorando il servizio alla cittadinanza. Anche per questo motivo ci siamo opposti fin dal primo giorno alle misure decise dalla Giunta provinciale e dall'azienda. Misure che cercheremo di bloccare in ogni modo possibile».