Ti perdi in montagna? Ti salverà un sms
Nuove frontiere del Soccorso alpino: basterà uno smartphone per localizzare una persona. Anche senza il suo consenso
TRENTO. Sei solo, in una zona impervia, privo di conoscenza, forse per una caduta, oppure per un malore improvviso. Poiché non ti hanno visto tornare a casa i tuoi familiari hanno lanciato l’allarme, ma nessuno sa dove ti trovi esattamente. L’unico indizio è la tua auto che all’imbrunire è l’unica rimasta nel parcheggio, ma da lì partono moltissimi sentieri ed è come cercare un ago in un pagliaio. Nella tasca dello zaino però c’è il tuo telefonino: il segnale è minimo, una tacca appena, ma è quanto basta per salvarti la vita. Il soccorso alpino infatti è in grado, grazie a quel telefonino, di sapere dove ti trovi e venire a prenderti: senza che tu faccia nulla, senza la tua autorizzazione preventiva, senza che tu abbia dovuto caricare un programma sul cellulare, senza nemmeno chiedere aiuto agli operatori telefonici, perché ogni minuto in più potrebbe essere fatale. Sembra uno scenario da fantascienza, ma è quello che potrebbe succedere presto - con il via libera del garante della privacy - grazie a una sperimentazione del Soccorso alpino che si prepara a usare nuove tecnologie nella ricerca delle persone.
La novità
E’ dal 2008 in realtà che i telefoni vengono utilizzati per la ricerca di persone, ma si tratta di tecniche che richiedono l’intervento degli operatori telefonici e sono in grado di fornire una posizione molto approssimativa, in genere pari a una vallata, che per i soccorritori è praticamente superflua, perché più o meno sanno già dove si sono perse le tracce di una persona. La novità è l’uso di nuove tecnologie che consentono di stimare con assoluta precisione la posizione di una persona, anche senza la sua autorizzazione preventiva e senza l’intervento degli operatori telefonici.
Basta un sms
Se c’è campo sufficiente il soccorso alpino potrà inviare un messaggino di tipo “0” al telefonino della persona in difficoltà: questo messaggino sarà in grado di installare un’applicazione (negli smartphone android o apple) che trasmetterà le coordinate gps ai soccorritori. Tutto questo anche se la funzione di localizzazione gps del telefonino non è accesa. Il risultato è una posizione che - nella migliore delle ipotesi - può avere un’approssimazione di pochi metri, in base alla qualità del segnale gps.
Più potente dell’antifurto
Il sistema è simile a quello utilizzato per ricercare (o bloccare) i telefonini rubati o smarriti, ma con una differenza fondamentale: nel caso del soccorso alpino non è necessario che il proprietario del telefono abbia avviato un’applicazione preventivamente, ma l’operazione può essere gestita dai soccorritori.
I problemi di privacy
E’ chiaro che si tratta di una rivoluzione a cui - comunque - il garante della privacy ha dato il suo via libera (come spieghiamo nel pezzo accanto). Resta un interrogativo: se esiste una tecnologia del genere, chi altro può disporne? Il garante della privacy inoltre ha autorizzato un secondo sistema di localizzazione dei telefonini, basato su una triangolazione che utilizza le antenne di più gestori ed è quindi molto più precisa del sistema utilizzato finora.
La fase sperimentale
Grande soddisfazione da parte del Soccorso alpino, anche se i tecnici avvisano che ora - con il via libera del garante - si entrerà in una fase sperimentale dove questi sistemi dovranno essere messi a punto.
(a.s.)