Soccorso alpino, boom di richieste

Dopo la tragedia della val Lasties, in val di Fassa si è formata una lista d'attesa


Gilberto Bonani e Andrea Selva


VALLE DI FASSA. Tante richieste, interesse in crescita: per entrare nel corpo del soccorso alpino bisogna mettersi in lista d'attesa. Accade in val di Fassa dove la tragedia della Val Lasties dello scorso Santo Stefano - con i quattro eroi morti travolti da una valanga nel tentativo di salvare due escursionisti - ha alimentato il motore della solidarietà.
Diego Perathoner, Ervin Riz, Luca Prinoth e Alessandro Dantone appartenevano alla stazione del soccorso alpino Alta val di Fassa, che oggi a Pinzolo riceverà il premio «Solidarietà alpina», un riconoscimento assegnato all'unanimità dalla giuria con questa motivazione: «I suoi uomini hanno interpretato con slancio generoso, senza pensare a sé stessi, fino all'estremo sacrificio, lo spirito di solidarietà che anima tutti i volontari delle stazioni di soccorso alpino».
Uno spirito di solidarietà che pare vivo più che mai, almeno a sentire i responsabili delle stazioni di soccorso alpino fassane. Se qualcuno pensava che la tragedia del 26 dicembre scorso avrebbe scoraggiato i giovani volontari, ebbene si sbagliava di grosso: «Quest'anno - spiega Vigilio Gabrielli, capo stazione di Moena - ho messo in lista d'attesa tre richieste di adesione al gruppo. Ora siamo in 32, di cui quattro aspiranti che devono affrontare l'anno di formazione. Con rammarico ho dovuto comunicare ai tre giovani richiedenti di aspettare». Sulla stessa lunghezza d'onda Gino Comelli, che guida la stazione di soccorso di Canazei: «Noi siamo in 27 a cui si aggiungono due giovani che iniziano l'iter istruttivo. Diverse persone hanno manifestato l'interesse di far parte della nostra squadra ma per ora preferisco attendere».
Quindi la disgrazia che è costata la vita ai quattro soccorritori non ha diminuito la disponibilità a rendersi utili in caso di incidenti di montagna: «Posso dire - prosegue Comelli- che c'è molto interesse per l'impegno che portiamo avanti. È certamente un dato che ci conforta».
Chi aderisce all'associazione di soccorso deve superare una selezione tecnico - alpinistica di norma fissata nel mese di novembre. Deve dimostrare, attraverso prove pratiche, di sapersi muovere con disinvoltura, su roccia, ghiaccio e neve. Solo a questo punto inizia l'anno di formazione. «In realtà non esiste una disposizione che limita il numero dei soccorritori - spiega Vigilio Gabrielli - ma poiché mantenere operativo un gruppo di volontari specializzati impegna risorse, ogni sezione valuta, in base alle proprie necessità d'intervento, il numero ottimale».
Resta un dato di fatto: ci sono più aspiranti rispetto ai posti disponibili. Nemmeno la morte bianca che lo scorso dicembre si è abbattuta sulla val Lasties ha fermato la solidarietà alpina che questa mattina sarà celebrata a Pinzolo. L'appuntamento è alle 10 per la messa, quindi alle 11 la sfilata dei gruppi folk e infine alle 12 la cerimonia di consegna del premio. Con un pensiero ai 4 eroi.

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