Sharm, il fratello: «Quello non è il corpo di Susanne»
Fallita l’identificazione del corpo trovato nel Mar Rosso. Il fratello Alessandro parla di fisico più longilineo e mani più affusolate
TRENTO. «Non è il corpo di Susanne». Per Alessandro Kessler, i poveri resti visti nella camera mortuaria di Sharm el Sheik avrebbero caratteristiche diverse dalla corporatura della sorella, scomparsa il 25 febbraio scorso. Non ve n'è certezza perché le condizioni della salma erano in pessimo stato di conservazione. Solo l'esame del dna, prelevato ieri mattina, potrà dare un responso inappellabile. Ma bisognerà aspettare 48 ore: domani ogni dubbio sarà sciolto. Una notizia, quella arrivata ieri dal Mar Rosso, che ha riacceso le speranze di ritrovare viva Susanne Kessler, la 42enne cameriera originaria di Fondo che si era stabilità nella nota stazione turistica nel Sinai da alcuni anni, ritornando a casa solo nel periodo estivo. Proprio a Fondo i Kessler gestiscono l'hotel Lago Smeraldo: «L'identificazione è stata compiuta, ma ci sono due o tre particolari che non corrispondono al corpo di Susanne», dice un' amica di famiglia che risponde al telefono dell'albergo. Il cadavere recuperato dalle acque del Mar Rosso mercoledì - secondo quanto detto da Alessandro ai familiari - sarebbe «più longilineo e con le mani più affusolate», anche se le sue pessime condizioni non facilitano il riconoscimento. «Oggi è stato fatto anche il test del dna: dopodomani (domani per chi legge) si saprà qualcosa di più sicuro». La vicenda è seguita con grande trepidazione dai compaesani di Susanne, oltre che dalle persone che conoscono la donna e la famiglia. Una donna descritta come «molto bella, gentile e seria». Rimasta orfana 12 anni fa del padre Riccardo, originario di Proves, Susanne ha ancora la mamma Sieglinde Obrist e il fratello Alessandro, che assieme alla moglie gestisce l'albergo di famiglia. Facendo la stagione aveva conosciuto il futuro marito, un egiziano sposato nel 2004 e dal quale era separata. Sono ore di ansia anche per il suo nuovo compagno, che attende angosciato notizie. (l.m.)