Senzatetto in Bolghera: dai residenti tanti «no»
Nell’assemblea pubblica critiche al progetto di accoglienza in via Coni Zugna L’ accusa al Comune: decisione imposta. E c’è chi dice: «Mandateli alle Albere»
TRENTO. Presentato ufficialmente ai residenti del quartiere bolghera, nel corso di un’assemblea pubblica, il progetto relativo alla nuova destinazione della villetta di via Coni Zugna, 9. La struttura, di proprietà del comune, è stata destinata all’accoglienza degli attuali residenti di Casa Orlando, circa sedici persone senza fissa dimora, inseriti in un progetto dedicato a contrastare l’emarginazione sociale, gestito dalla cooperativa Villa Sant’Ignazio. L’assessore alle politiche sociali Franzoia, e il coordinatore della cooperativa, Massimo Comaz, illustrano caratteristiche tecniche della scelta dell’amministrazione e finalità del progetto di accoglienza ad una sala piena. Nonostante quanto auspicato, però, i residenti non si dimostrano entusiasti. A fianco di una minoranza che si dice pronta ad accogliere i nuovi inquilini a braccia aperte, insorge una maggioranza compatta che, della nuova destinazione dello stabile di Coni Zugna, non vuole sentir parlare. Tanti i dubbi, ma soprattutto il dissenso. «Non perdiamoci in chiacchiere parlando di punto di accoglienza, qui si tratta semplicemente di un dormitorio che avete deciso di mettere nel nostro quartiere senza darci possibilità di scelta» recrimina un residente. In tanti annuiscono. Alla notizia che gli ospiti saranno tutti di sesso maschile sono molte le donne che reagiscono manifestando un evidente fastidio, che forse è qualcosa di più somigliante alla paura. Assessore, operatori dei servizi e presidente della circoscrizione cercano di tranquillizzare le persone, illustrano come gli ospiti di casa Orlando siano seguiti e controllati, non una massa indistinta di delinquenti. I cittadini, dal canto loro, contestano una scelta imposta dall’amministrazione senza una previa consultazione dei residenti; propongono soluzioni alternative per l’utilizzo dell’immobile; scuotono la testa di fronte alle rassicurazioni. Esternazioni che paiono slogan - “mandateli alle Albere!”- e madri che danno voce alle loro preoccupazioni - “ho due figlie femmine adolescenti, quale garanzia ho che questi uomini non saranno una minaccia per la loro sicurezza?”. Simonetta Dellantonio, presidente della circoscrizione fa notare come la conoscenza sia l’unica via di rimedio alla paura, e come il quartiere bolghera abbia già dimostrato di saper accogliere persone in difficoltà o senza fissa dimora. La sfida, però, è totalmente aperta.