Schiuma bianca nel Garda, colpa del lago di Loppio
Pompieri in azione per un’ampia macchia all’uscita dell’Adige-Garda a Torbole Per i tecnici dell’Appa si tratta di alghe sversate dal piccolo bacino ormai colmo
RIVA. Preoccupazione da ieri mattina per lo sversamento nel Benaco di una schiuma biancastra proveniente dallo sbocco della galleria Adige-Garda, all'altezza di Torbole. La chiazza è stata individuata dal corpo dei vigili del fuoco nagotorbolani, che hanno avvertito i colleghi di Riva. I pompieri di Riva, chiamati attorno alle 11.20, sono usciti con il motoscafo, premunendosi di portare l'occorrente per arginare la sostanzia potenzialmente inquinante, ossia i caratteristici "salsicciotti" assorbenti: i vigili del fuoco ne hanno agganciati due uno all'altro e con due capi estremi li hanno ancorati ai due bordi in muratura dell'uscita del tunnel, installando dunque un ostacolo superficiale per impedire alla sostanza di prendere il largo. L'area coperta è stata tutta quella della galleria, quindi circa una trentina di metri, cercando di limitare al minimo lo spazio tra l'uscita e l'argine a pelo d'acqua. Prima dell'intervento qualche macchia si era già dispersa, ma l'arrivo rapido dei pompieri ha impedito "fughe" più consistenti. La manovra, che ha coinvolto due vigili del fuoco di Riva col motoscafo e quattro uomini di Nago-Torbole (che hanno fornito il supporto da terra per fissare i "salsicciotti"), si è conclusa più o meno a mezzogiorno, dopodiché la "palla" è passata a Trento e all'Appa per rilevare l'emulsione schiumosa e provare a intraprendere le eventuali contromisure per questo flusso che, pur se contenuto dalla barriera assorbente, ha continuato almeno parzialmente a rigenerarsi, con l'uscita di un certo quantitativo d'acqua dal tunnel che ieri non si era ancora fermata.
Il tecnico di turno dell'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente è sceso a controllare di lì a poco, verificando la situazione sul posto e poi tornando in laboratorio per i primi esami sui campioni prelevati. L'esito della verifica e delle analisi è stato piuttosto rassicurante: «La situazione - ha detto Alessandro Moltrer di Appa - è sotto controllo. Le schiume che escono dalla galleria si accumulano allo sbocco ma vengono arginate dai "salsicciotti". In base ai test svolti pare che si tratti di materiale algale vegetale, probabilmente legato all'abbassamento del lago di Loppio, collegato alla galleria Adige-Garda». L'ipotesi trova conferma in quello che contemporaneamente succedeva proprio sul lago di Loppio: da un lato sono state evidenziate chiazze di schiuma simili a quelle viste a Torbole, dall'altro il lago - visto il periodo di persistenti precipitazioni - aveva raggiunto la quota limite e quindi scaricava attraverso le paratie verso il tunnel e quindi verso il Benaco. La possibilità di inquinamento, comunque, sembra esclusa: a quanto pare, i volatili acquatici di casa sul Garda assaggiavano la schiuma, identificandola dunque come cibo o come un suo possibile surrogato e perciò confermando la tesi che la indicherebbe come a base di alghe e non di origine antropica.
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