Sanità, 53 milioni alle cliniche private
Ecco i budget 2018-2019: aumenti per Solatrix, Villa Bianca e San Camillo. Tetto (temporaneo) per i pazienti non trentini
TRENTO. È di 53 milioni di euro il budget annuale che la Provincia di Trento ha assegnato alle cliniche private trentine per l’attività di degenza nel biennio 2018-2019. La somma è suddivisa in due voci: pazienti trentini e pazienti non trentini e nel secondo caso (pazienti provenienti da fuori provincia) è stato fissato un tetto in attesa che vengano definiti, a livello nazionale, parametri chiari per la ripartizione delle spese a carico delle casse pubbliche tra i diversi servizi sanitari.
La delibera è stata approvata l’altro giorno dalla giunta provinciale e - sulla base delle richieste avanzate dall’Aiop (l’associazione delle case di cura private) ha integrato i finanziamenti a tre cliniche, considerato anche l’obiettivo di ridurre la fuga dei pazienti trentini che ricorrono all’assistenza sanitaria fuori provincia.
Le integrazioni riguardano la Casa di cura Solatrix di Rovereto che potrà contare su un incremento del budget di 300 mila euro, considerata la specializzazione della clinica nelle cure dell’area nutrizionale, da destinare per metà al recupero della mobilità passiva inerenti agli interventi di riabilitazione metabolico nutrizionale e psico comportamentali dei pazienti con disturbi del comportamento alimentare (l’altra metà dell’incremento è destinata allo stesso settore, ma per i pazienti trentini). La seconda integrazione disposta dalla giunta provinciale è di 300 mila euro a favore della Casa di Cura Villa Bianca da destinare ai pazienti in cura per disturbi dell’apparato muscolo scheletrico in fase acuta. Stessa integrazione del finanziamento (300 mila euro) e stessa area sanitaria per l’ospedale San Camillo di Trento.
Inoltre la Provincia ha accolto la richiesta avanzata dalla Casa di Cura Solatrix di 5 posti letto accreditati nel campo della riabilitazione metabolica e nutrizionale, in modo da utilizzare l’aumento del budget finanziario: si tratta di un aumento temporaneo della durata di due anni, fino al 31 dicembre 2019.
Ma la novità più importante della delibera è probabilmente il blocco del tetto di spesa fissato per i pazienti che arrivano da fuori provincia (a carico quindi del sistema sanitario nazionale), almeno per il 2018. Questo - si legge nella delibera - in mancanza di indirizzi a livello nazionale sugli scambi di mobilità e di conseguenza in assenza di indicazioni sulle modalità di erogazione dell’attività da parte delle strutture sanitarie private.
Resta la possibilità di aumentare le prestazioni a favore di pazienti che arrivano da fuori provincia, ma solo per un 4 per cento del budget che deve comunque essere compensato all’interno del totale.
Dalla tabella risulta evidente che le strutture private principali per quanto riguarda l’attività (privata) di degenza sono la Casa di cura Eremo di Arco (12,05 milioni di budget all’anno) e l’ospedale San Camillo di Trento (10,97 milioni di euro). Il provvedimento della Provincia si inserisce in un periodo di tensione fra le cliniche private che operano sul territorio, proprio per la ripartizione dei fondi che la Provincia assegna alla sanità privata.