Rumori molesti, patteggia il titolare del bar

Dopo le denunce dei vicini di casa, ieri la vicenda del Poker di Tione, si è chiusa davanti al giudice



TRENTO. Nel 2011, per i rumori molesti, al locale erano stati messi anche i sigilli. E ieri il titolare ha patteggiato (pagando una multa da 7.500 euro) per la musica ad alto volume proveniente da dentro il bar, gli schiamazzi e i colpi di clacson che venivano prodotti al di fuori. Disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, il reato di cui Davide Gorini, il legale rappresentante della società Poker srl che gestisce il ristorante pizzeria Pellegrini-Poker di Tione, è stato chiamato a rispondere e per il quale ha patteggiato. I fatti risalgono al periodo fra l’inizio di febbraio e la fine del marzo dello scorso anno e quindi gli episodi contestati sono diversi. Ma sempre di rumore si tratta. E in particolare ci sarebbe stata la musica ad alto volume fatta ascoltare all’interno del locale dalle 22 in poi e quindi gli schiamazzi, le urla, i cori di ubriachi, i colpi di clacson, le sgommate. E ancora la musica dall’autoradio a tutto volume prodotta dalle macchine all’esterno del locale fino a tarda notte. Situazioni per le quali erano state fatte delle segnalazioni che avevano portato all’intervento dei carabinieri e quindi alla formulazione del capo d’accusa e all’udienza di ieri che ha portato al patteggiamento per i rumori molesti sia prodotti direttamente dal locale che dagli avventori all’esterno.

Sempre per i rumori molesti nel 2011 al pub-pizzeria erano stati posti i sigilli per ordine del Gip. Un locale, quello in questione che frequentato dai giovani della zona soprattutto ne fine settimana e nel 2011 come nel 2013 i problemi erano gli stessi. Quel modo di fare che ha finito per indispettire la gente e nelle caserme dei carabinieri sono iniziate a piovere lamentele e denunce. Prima sporadicamente, poi con sempre maggior frequenza. «Che si festeggi va bene - spiegava quasi tre anni fa un vicino - quello che certamente non va è lo sconfinamento di orario e soprattutto quel disturbo generalizzato e quell'andirivieni rumoroso che non lascia prendere sonno». E le lamentele avevano portato ai sigilli ordinati dal gip. Dopo un periodo di relativa calma il problema si era riproposto ed erano tornate le denunce che sono confluite nel capo d’imputazione finito ieri davanti al giudice. Un problema, dunque, quello della movida attuale tanto a Trento quanto nelle valli.













Scuola & Ricerca

In primo piano