Rossi: una giunta tra esperienza e novità
Il presidente tiene l’istruzione, università a Ferrari, cultura a Mellarini. Superassessorato tecnico all’ex sindaco di Vermiglio
TRENTO. A due settimane dal trionfo elettorale, Ugo Rossi ha firmato ieri il decreto di nomina della nuova giunta provinciale: il presidente tiene per sè le competenze su personale, affari finanziari e istituzionali e soprattutto - novità assoluta - la delega pesante dell’istruzione; Alessando Olivi (Pd) è vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro; le due assessore Pd sono Donata Borgonovo Re a salute e solidarietà sociale e Sara Ferrari a università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo. A Michele Dallapiccola (Patt) va il superassessorato all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca. Per l’Upt i due assessori sono gli uscenti ma con nuove competenze: a Mauro Gilmozzi lavori pubblici, ambiente, trasporti ed energia; a Tiziano Mellarini un inedita combinazione di cultura, cooperazione, sport e protezione civile. A sorpresa l’assessore esterno è Carlo Daldoss, geometra, ex sindaco di Vermiglio: assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa.
Presidente Rossi, la giunta è fatta. Quanto difficile è stato trovare l’equilibrio?
Ricordo che sono presidente da sabato quindi mi pare che ci sia stata una certa celerità. I nostri vicini di Bolzano avranno la giunta a gennaio, mentre noi da venerdì possiamo metterci al lavoro. Non è stato difficile perché il confronto è avvenuto partendo da una mia analisi corroborata dai colloqui con i singoli interessati che poi sono stati trasferiti anche con i responsabili di partito che hanno svolto un’opera di mediazione.
I partiti hanno anche alzato la voce. Quanto ha pesato il pressing?
Non c’è mai stata una trattativa. Ho trovato forze politiche più che rispettose, io ho sempre dialogato con i segretari senza mai avvertire pressioni.
Lei era atteso alla prova del grado di novità del nuovo esecutivo. Avrebbe voluto osare di più?
Intanto c’è un presidente che lo fa per la prima volta, e questo è già un carattere di novità importante. C’è un equilibrio perché 4 assessori sono nuovi e 4 facevano parte della giunta precedente. È una giunta corta, con un assessore in meno rispetto al 2008, e ci sono competenze molto nuove anche per gli uscenti. Olivi ha il lavoro che non aveva, Gilmozzi ha mobilità ed energia, Mellarini ha delle deleghe nuove. Ed è una novità che il presidente abbia la delega all’istruzione.
Infatti. L’istruzione è una delega importante che né Pd né Upt hanno voluto, è così?
Non è vero, l’istruzione è sempre stata uno dei pilastri della costruzione della giunta anche per il suo carattere trasversale. Nella distribuzione delle competenze si è tenuto conto anche del programma e dunque della necessità di investire molto in questo settore.
Nega di averla proposta a Olivi e poi a Gilmozzi prima di decidere di tenersela?
Il fatto che la tenga il presidente vuole essere anche garanzia che nella scuola confuiranno anche altre competenze legate al tema dello sviluppo, una scuola più legata alle imprese. E c’è il tema delle lingue che è una cifra chiave del nostro programma.
Per Mellarini c’è un assessorato inedito a cultura, cooperazione, sport e protezione civile. Come si spiega?
Ricordo che cultura e cooperazione erano già assieme nella passata legislatura con Panizza. La cultura ha una ricaduta territoriale in chiave turistica molto importante, pensiamo ai musei, e quindi l’esperienza nella promozione di Mellarini sarà molto utile. La cooperazione è poi molto vicina al tema del volontariato in particolare a quello della protezione civile, così come lo sport in Trentino significa al 90% volontariato. Questo è un assessorato alla coesione sociale su un versante che non è quello dell’assistenza.
Il Pd lamenta che la cooperazione andava legata allo sviluppo economico.
L’unità non si realizza attraverso un accorpamento di competenze. L’assessore allo sviluppo sarà incaricato di tenere i rapporti con le parti sociali e nel sistema delle imprese c’è naturalmente anche la Cooperazione. Olivi si occuperà anche di cooperazione perché tutto il tema degli inserimenti lavorativi e delle cooperazione sociale avrà rapporti importantissimi con le politiche del lavoro.
Com’è nata la scelta di Carlo Daldoss assessore tecnico?
È un imprenditore che ha fatto il sindaco e il presidente del Comprensorio, si è occupato di turismo e sviluppo economico, ha creato ricchezza e ha le competenze per rapportarsi con le istituzioni locali, per occuparsi di semplificazione e anche di politiche per la casa che hanno una ricaduta importante sul territorio. Ha doti di pragmatismo e mediazione e che condivide la visione politica della coalizione. Sulla riforma istituzionale c’è un programma con scelte precise. E infine può dare una rappresentanza territoriale rispetto all’area ovest del Trentino che per eletti era un po’ sottodimensionata.
Venerdì la prima giunta. Di cosa si occuperà?
Ci sono due-tre punti su cui mettersi al lavoro. Ma prima di dirli ho bisogno di confrontarmi con la mia giunta.
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