Rifugio Campel, via libera ai lavori dalla Provincia
Dopo l’ok al progetto di ampliamento del consiglio comunale, ora c’è anche la delibera provinciale. Frachetti (Asuc): «In cerca di fondi pubblici e privati»
TRENTO. Il presidente dell’Asuc di Villamontagna Piergiorgio Frachetti si augura che il 2019 sia l’anno buono per la riapertura del rifugio Campel chiuso ormai da cinque anni. «Per ora non ci sono ancora i soldi per la ristrutturazione – ribadisce – Stiamo facendo delle valutazioni economiche per il recepimento delle risorse tra finanziamento diretto, collaborazione pubblico-privato e contributi pubblici».
Gli ultimi cinque, sono stati anni di progetti, stop and go ma anche polemiche tra Comune (che in un primo momenti aveva stanziato 260 mila euro, in seguito revocati) e associazione degli Usi civici, perché quest’ultima aveva delle idee diverse sulla ristrutturazione. Palazzo Thun propenso ad allargare la struttura ma anche ad intestarsi la proprietà del ristorante, l’Asuc ad alzare l’edificio, rivendicando il diritto ad agire in autonomia. Poi si è aperto un dialogo che ha portato, nelle scorse settimane, all’approvazione, da parte del consiglio comunale, del progetto con 32 voti a favore e 7 astenuti.
Ora si aggiunge un ulteriore tassello ad un iter infinito. Infatti, la giunta provinciale, su proposta dell’assessore Carlo Daldoss, ha dato il via libera alla sistemazione e ampliamento della struttura in deroga alle norme del Prg (Piano regolatore generale).
Con questo provvedimento amministrativo l’esecutivo di piazza Dante ha così rilasciato al sindaco di Trento Alessandro Andreatta l’autorizzazione alla realizzazione dell’intervento che sarà a cura dell’Asuc.
«Noi – precisa comunque Frachetti – il contenuto della delibera non l’abbiamo ancora né letto né visto». Certo, il Campel andava ristrutturato, risale infatti agli anni Settanta, costruito dagli alpini, ma che ci volesse tutto questo tempo solo per mettere mano ai primi interventi, che potrebbero iniziare il prossimo anno, forse a primavera inoltrata, ma non è detto, in molti non se l’aspettavano.
Oltre agli adeguamenti normativi degli impianti, il progetto prevede un ampliamento laterale del piano terra dove troveranno posto ristorante, cucina, bagni e spogliatoio.
Nel piano interrato ci saranno il locale caldaia e la lavanderia, con un riscaldamento a pellet, in una logica green. Previsto, a questo proposito, anche un cappotto per ridurre le dispersioni energetiche.
Al primo piano, ci sarà la sede dell’Asuc e uno spazio museale dedicato alla Prima guerra mondiale mentre al secondo, realizzato ex novo, spazio alla sede degli alpini, una sala che potrà ospitare iniziative per la popolazione di Villamontagna. «Non spenderemo 50mila euro – precisa Frachetti – Ma neanche centinaia di migliaia». (pa.pi.)