«Ricerca e trasporti, mancano le idee» 

Olivi: «Non parla di sviluppo economico e di innovazione». E Rossi: «La Valdastico è un regalo alle imprese venete»


di Sandra Mattei


TRENTO. Sì alla Valdastico ed al potenziamento della Valsugana, con 4 corsie. Queste le linee programmatiche del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, presentate martedì in consiglio, che pare puntino tutto sulla mobilità su ruota, dimenticando il collegamento su rotaia dell’alta velocità ed il tunnel del Brennero. Non solo, pochi accenni anche ai provvedimenti sul lavoro e sull’innovazione indispensabile per riuscire ad essere concorrenziali con le altre realtà economiche. Sono le reazioni del giorno dopo da parte di due leader dell’opposizione, Ugo Rossi del Patt, e Alessandro Olivi, vicepresidente del consiglio provinciale del Pd.

Commenta Alessandro Olivi: «Io mi concentro sul rapporto sviluppo economico e lavoro e non trovo nulla nel programma di Fugatti. Lo sviluppo non è una somma di tanti desiderata delle categorie. La qualità del sistema economico, passa per una maggiore competitività e un alto valore aggiunto delle imprese, utilizzando il nostro patrimonio della conoscenza e della ricerca. Mi auguro che ci sia stata un’esigenza di sintesi, che non ha permesso approfondimenti, ma spero che non si torni indietro».

L’ex assessore allo sviluppo economico rincara la dose: «Manca un’idea dello sviluppo, che non può essere la sommatoria dei diversi settori: industria, artigianato, commercio. In quest’ultimi anni abbiamo gestito la crisi, approntando il pronto soccorso, con un sistema di protezione sociale che è stato un riferimento anche a livello nazionale. Ora si tratta di puntare sulla qualità del lavoro, attraverso lo strumento della contrattazione territoriale per aumentare le retribuzione e di conseguenza la qualità del lavoro. Abbiamo istituito il Fondo di solidarietà territoriale, per fare politiche attive del lavoro e formazione. Ed ancora, abbiamo puntato sull’innovazione e la sostenibilità, anche con i fondi europei per progetti sul risparmio energetico, per far fronte ad una competizione sempre più aspra».

Su mobilità interviene l’ex governatore Ugo Rossi, ancora più tranchant: «Il programma di Fugatti sulla viabilità ci riporta indietro di vent’anni ed è la dimostrazione plastica di come ci si voglia far governare dal Veneto. Volere riproporre la Valdastico significa fare un regalo alle imprese venete, non risolvendo nessun problema di traffico trentino, perché intaserà l’A22 e diventerà inevitabile la terza corsia. La Valsugana a quattro corsie, inoltre, è un corridoio più veloce ed economico per il traffico pesante».

Rossi ricorda il lavoro fatto finora: «Con la Regione Veneto e con i vertici dell’A4 avevamo studiato un percorso alternativo alla Valdastico, una strada che sbucava a Trento Sud, passando sotto la montagna. Si sarebbero poi trasferite le merci su rotaia, valorizzando così l’Interporto, per creare uno snodo internazionale. Si evitava così di realizzare il tunnel di Tenna, perché con le quattro corsie del la Valsugana diventava necessario, mentre la nostra soluzione toglieva il traffico dei camion sul lago. Il tragitto alternativo, già concordato con Zaia e l’A4, portando il traffico pesante in galleria, liberava la Valsugana dai camion da Grigno in su. Io non sono contrario ideologicamente al collegamento del Veneto con il Trentino, ma bisogna che questo sia utile per togliere il traffico in Valsugana. Ho consegnato il dossier a Fugatti, ma pare ci sia stata una sottovalutazione sul progetto». Rossi conclude amaro: «Faccio notare che nel programma non c’è nulla sull’autonomia e peraltro sono scomparsi orsi e lupi, che sembravano il problema più importante».













Scuola & Ricerca

In primo piano

l'allarme

Trento, il carcere scoppia. Aumentano anche le detenute

La garante provinciale Antonia Menghini: “Raggiunte più volte le 380 presenze”. Preoccupa pure la carenza dell'organico, in particolare di agenti di polizia penitenziaria. Nell'ultimo anno nella casa circondariale di Trento sono diminuiti gli atti di autolesionismo