Rapina le uova di Pasqua condannato a 16 mesi
Il 33enne di Borgo era entrato alle 6.30 di mattina nell’Eurospar di via Manci e aveva minacciato i lavoratori con la pistola. Che poi si era rivelata giocattolo
TRENTO. Un anno e quattro mesi per due uova di cioccolato e una bibita gassata. Questa è la pena che è stata comminata ieri mattina a Diego Fedele, 33enne di Borgo, che il 18 marzo scorso aveva messo a segno una rapina all’alba all’Eurospar di via Manci. Magrissimo il bottino (ed è stata infatti riconosciuta l’attenuante della lieve entità) visto che era scappato con le uova e la bottiglia, ma questo non è un particolare che incide sulla qualificazione del reato.
Il 33enne, infatti, era entrato nel supermercato minacciando i commessi con una pistola (poi si era scoperto essere un giocattolo) e quindi aveva messo a segno una rapina. A pesare sul calcolo della pena anche il fatto che la rapina l’aveva messa a segno una settimana dopo un altro arresto (per spaccio) per il quale il giudice nella direttissima aveva previsto una pena poco afflittiva quale l’obbligo di firma.
La notizia della nuova condanna ha raggiunto l’uomo (che si è affidato come legale all’avvocato Claudio Tasin) in carcere dove si trova per un tentativo di furto al Bandus di Levico. Un reato per il quale era stato messo ai domiciliari ma una serie di situazione avevano convinto a giudice a trasformare in detenzione in carceraria.
Tornando a quello che era successo qualche giorno prima di Pasqua, il rapinatore era entrato in azione alle 6.30 e sfruttando l’arrivo dei primi dipendenti del supermercato, era riuscito ad entrare nel negozio. Un ingresso con la pistola in mano per tenere lontani i commessi e dargli il tempo di prendere le uova di cioccolato e la bibita gassata, probabilmente i primi oggetti che gli erano capitati a tiro.
Poi si era messo in fuga non prima di sorridere ai lavoratori spaventati e far quindi perdere le sue tracce nelle vie del centro storico cittadino. La soluzione dell’enigma relativo all’identità del rapinatore, nei giorni seguenti, quando polizia e carabinieri avevano individuato Diego Fedele. Una serie di verifiche congiunte fra le forze di polizia anche perché le vicissitudini illegali del 33enne avevano interessato entrambi i corpi. La notte prima della rapina all’Eurospar di via Manci, infatti, l’uomo aveva colpito al Bandus di Levico. O meglio, aveva tentato di colpire visto che il tentativo di furto era rimasto tale.
Come detto ora Fedele si trova nella casa circondariale di Spini di Gardolo ma è in attesa di essere trasferito in una comunità dove dovrebbe terminare di espiare la condanna per il tentato furto, in attesa che quella per la rapina delle uova di cioccolato passi in giudicato.