politica

Profughi, Matteo Salvini attacca la Provincia: «Tenerli diventa business»

Il segretario della Lega ieri sera a Pinzolo se l’è presa con la loro gestione «Sul terremoto ora i politici piangono, a Modena dopo 4 anni sono nel container»


di Stefano Marini


PINZOLO. Tanta gente ieri sera alla festa della Lega a Pinzolo, un appuntamento che si ripete dal 2009. Matteo Salvini, che in Val Rendena ci faceva le vacanze con la famiglia, gioca decisamente in casa ma sono parecchi anche gli “spettatori” da fuori regione. Profughi, terremoto ed il referendum nel menù di un politico apparso abbronzato dal soggiorno montano e franco sino all’esagerazione pure su ste stesso: «Vi dico la verità io di stare all’opposizione mi sono rotto le scatole. Spero di tornare qui l’anno prossimo e, stando al governo, parlarvi di pensioni. E dirvi che fare un mutuo dopo aver versato contributi per ricevere quello che vi spetta, era una follia. Sarà la prima cosa che cancelleremo».

Fra il pubblico anziani ma anche famiglie con bambini e qualche giovane. Non siamo di fronte ad una platea di duri e puri ma a gente comune, infatti il verde della Lega non è prevalente, spuntano qua e la qualche maglietta con slogan (gettonato #ruspa), cappellini e foulard con la rosa celtica.

Il clima è quello tipico delle feste di paese: sul palco allieta la serata il gruppo Knodel Bergmusikanten in costume tipico tirolese (repertorio: polke, valzer e musica tipica) mentre in platea si mangiano polenta, crauti, salamella e fesa di maiale.

C’è anche la giornata particolare che pesa sulla festa. Ci si adegua al lutto nazionale e anche la Lega partecipa con tanto di raccolta fondi all’ingresso e per lo stesso motivo a parlare è solo Salvini: «Vedo che ai funerali c’è la fila di politici al governo, ci sono tutte le più alte cariche dello Stato. Giusto il cordoglio, ci mancherebbe. Ma pochi giorni fa sono stato a Modena: a distanza di 4 anni, c’è ancora tanta gente nei container. Ecco questo non va bene, non deve ripetersi».

Salvini non poteva esimersi dall’affrontare il tema profughi: «Da qui partirono trentini laboriosi per il mondo, a portare l’arte di arrotino .Ora vi tocca accogliere fannulloni. Dei sedicenti profughi uno su dieci lo è in realtà. Ora da voi la Provincia ne ha portati 1500 in Trentino e facendo due conti chi ne tiene 3 in casa riceve 3000 euro al mese... diventa un’occupazione fare questo genere di accoglienza. Ne mettessero un bel gruppetto, una cinquantina, nel giardino di casa della Boldrini».

Il segretario del Carroccio ha toccato anche il tema politico numero uno in agenda alla ripresa: «Sì, il referendum. Ho paura che Matteo Renzi, un vero specialista nel non fare votare, non abbia intenzione di lasciarci andare alle urne. Il referendum doveva essere ad ottobre, poi pare slitti a novembre. Vedrete che ci farà andare alle urne a dicembre, magari il 31 come in un film di Fantozzi».

Tra gli applausi e qualche grido di incoraggiamento Salvini si è preparato al gran finale: «Vedo che molti dei nostri giovani sono rammolliti. Credo che sarebbe una gran cosa reintrodurre un po di leva obbligatoria, magari negli alpini che hanno fatto grandi le terre come il Trentino. Sarebbe un tema assai più serio e formativo che non parlare, come farà il Parlamento in autunno, delle “canne”, della droga leggera da liberalizzare. Una bella agenda quella di Renzi: prima i matrimoni gay e poi le canne». Poi domande dal pubblico...













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