«Per via», finestra aperta sulla storia dei tesini

Inaugurazione sabato a Pieve del “Museo delle stampe e dell’ambulantato” Su 3 piani raccolti documenti, immagini e quadri di vita di un popolo d’emigranti


di Silvia Fattore


PIEVE TESINO. Finalmente il “Museo per via- Museo tesino delle Stampe e dell'ambulantato” di Pieve aprirà le porte ufficialmente. La struttura, che rappresenta un vero e proprio gioiello del Tesino, verrà inaugurata ufficialmente sabato prossimo. La giornata inizia alle 11. 30 con il saluto delle autorità in Piazza Maggiore, dalle 12.30 alle 15.30 visite guidate e gratuite al Museo, alle 16 a Villa Daziaro incontro “Come si legge una stampa?” con Alberto Milano e “Oggetti e immagini raccontano una storia” con Elda Fietta. Alle 17 aperitivo di saluto.

Il mueso raccoglie materiale dal valore storico - culturale inestimabile. Basti pensare che le sole cromolitografie sono attualmente circa 1.500 e il fondo di stampe del museo, in continuo accrescimento grazie a acquisizioni,  donazioni e prestiti da parte di privati, oltre a  molte litografie, xilografie e calcografie, è costituito da una ricchissima collezione di cromolitografie tra cui un migliaio del fondo Vicenzi.

Per quel che riguarda le immagini digitali, ci sono 4500 stampe della Ditta Daziaro. Poi c'è il fondo della famiglia Ognibeni con 67 disegni di metà '800,  i cui originali sono  esposti a rotazione per motivi di conservazione. L'archivio raccoglie documenti in parte in originali, in parte digitalizzati e in parte fac-simili. L'esposizione comprende “cassele da merciaio”, “cassele da stampe”, ”cassele da sementi”, pietre focaie, occhiali di vario modello ed epoca documenti di viaggio, e il costume tesino.

Dato che il museo è stato ricavato dalla Casa Buffa Giacatoni sono stati recuperati parte degli arredi prima dell’inizio dei lavori di restauro e diversi oggetti di uso comune relativi alla vita quotidiana nella casa. Tutti questi reperti, per un totale di 300 pezzi, sono stati ripuliti, schedati e fotografati.

«Il racconto di questo museo - spiega l'architetto Massimo Simini che ha curato l'allestimento - viene affrontato con un approccio orientato alla sintesi. Il percorso avviene prevalentemente in forma di “quadri” quasi come il succedersi di un album che, invece di venire sfogliato, viene fisicamente percorso dal visitatore. Le “cornici”  di tali “quadri” sono costituite dalle stanze dell’edificio che, essendo questo una abitazione storicamente riconducibile alle vicende della famiglia Buffa Giacatoni , per diversi aspetti esemplificativa di molte altre storie simili, forniscono immediatamente un ulteriore livello di lettura».

Riassumendo si può dire che nel museo delle stampe di Pieve ci sono tre livelli distinti, anche se inevitabilmente intrecciati: il racconto per quadri di momenti, episodi, personaggi dell’ambulantato tesino al piano terra, l’informazione documentaria sviluppata su un  arco storico di circa 4 secoli con un focus di particolare ampiezza incentrato sulle stampe, sia per quanto attiene alle tipologie di prodotto che alle modalità di commercializzazione al primo piano, e la comunicazione dello “spirito del luogo” in cui è insediato il museo ai due piani sotterranei.













Scuola & Ricerca

In primo piano