il caso

Per i migranti 9 milioni all’anno

Dal 2014 al 2015 triplicata la spesa per accogliere i profughi. Somme anticipate dalla Provincia e rimborsate dallo Stato


di Andrea Selva


TRENTO. È stata di 9 milioni di euro la spesa sostenuta dalle casse pubbliche nel 2015 per organizzare e gestire l’accoglienza dei profughi ospitati in Trentino. Una somma che è quasi triplicata rispetto al 2014 (3,4 milioni), come conseguenza dell’aumento dei profughi sul territorio provinciale. Si tratta di soldi che vengono anticipati dalla Provincia e che vengono rimborsati dallo Stato. Un rimborso che - analizzando i dati forniti dall’amministrazione provinciale - non è puntuale, ma avviene con vari mesi di ritardo rispetto alle spese presentate dalla Provincia. Questi dati sono contenuti in una risposta dell’assessore Luca Zeni a un’interrogazione presentata nei mesi scorsi dall’assessore Claudio Civettini che voleva chiarimenti sull’organizzazione di corsi di italiano per gli stranieri presenti in Trentino. Corsi che - come ha confermato l’assessore - vengono effettivamente organizzati, ma nell’ambito delle spese previste per l’accoglienza.

Si tratta dei 30 euro (iva esclusa) previsti dallo Stato per ogni persona e per ogni giorno di permanenza in Italia. Più volte la Provincia e il Cinformi sono intervenuti di fronte all’equivoco che i 30 euro siano una sorta di “stipendio” per i profughi. Non è così: si tratta di una somma che lo Stato riconosce alla Provincia per l’accoglienza e che viene usata per organizzare i servizi di vitto e alloggio. I migranti ricevono invece un pocket money di 2,5 euro per le loro esigenze personali. Solo nel caso in cui i profughi siano messi in condizione di prepararsi autonomamente il cibo ricevono buoni mensili del valore di 150 euro per l’acquisto di generi alimentari ed extra-alimentari. Nelle strutture dove invece i pasti vengono preparati con un servizio di catering non sono previsti buoni spesa.

Attualmente - secondo un dato fornito dal Cinformi il 12 aprile scorso - i profughi ospitati in Trentino sono 943. Ed è sufficiente una semplice moltiplicazione per evidenziare che il loro mantenimento costa circa 28 mila euro al giorno per un preventivo superiore ai 10 milioni di euro per il 2016. Risorse che - assicura la Provincia - vengono gestite con efficienza e trasparenza, utilizzando per i servizi di accoglienza dei migranti le stesse procedure che vengono seguite nell’affidamento dei lavori pubblici. Quanto ai corsi di lingua e cultura italiana, come ha ricordato l’assessore Zeni nella sua risposta all’interrogazione, quelli in programma sono 46 e ogni corso verrà frequentato da circa 20 allievi, per 2 ore al giorno e 4 giorni alla settimana: «Un’iniziativa indispensabile per giungere a una proficua integrazione dei richiedenti asilo presenti in Trentino».

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