la novità per i lavoratori autonomi

Pensioni, stop contributi agli assessori part-time

TRENTO. Stop ai contributi previdenziali versati dal Comune a quei sindaci o assessori, lavoratori autonomi, che svolgono il loro incarico part-time. Obiettivo: garantire le stesse condizioni degli...



TRENTO. Stop ai contributi previdenziali versati dal Comune a quei sindaci o assessori, lavoratori autonomi, che svolgono il loro incarico part-time. Obiettivo: garantire le stesse condizioni degli amministratori (lavoratori dipendenti) che svolgono l’incarico a tempo pieno, «in condizioni di esclusività». La circolare, firmata dal presidente del Consorzio dei Comuni Paride Gianmoena, è arrivata nei giorni scorsi, con allegato il parere del ministero dell’interno che a sua volta cita la Corte dei conti. La novità riguarda gli amministratori dei Comuni sopra i 10 mila abitanti, che in Trentino sono cinque (Trento, Rovereto, Pergine, Riva e Arco). A Trento, per esempio, gli assessori part-time sono due, Fabiano Condini (attività economiche) e Italo Gilmozzi (lavori pubblici), fino a un anno fa c’era anche Michelangelo Marchesi (mobilità).

Il senso della direttiva è che il pagamento degli oneri previdenziali agli amministratori che sono lavoratori autonomi è subordinato alla rinuncia, da parte di questi, a svolgere la loro attività lavorativa, così appunto da garantire che l’incarico istituzionale sia svolto nelle medesime condizioni di esclusività previste per i lavoratori dipendenti. Altrimenti, motiva la Corte dei conti, il libero professionista che per esempio continua a lavorare, nel suo studio di avvocato piuttosto che di commercialista, avrebbe «margini di ricavo più ampi rispetto alla concorrenza». Fabiano Condini, commercialista e assessore, dirà addio ai 3.072 euro all’anno che prima il Comune gli versava come contributi previdenziali: «Significano circa 7200 lordi all’anno di pensione dopo 40 anni di attività», osserva. «Sarebbe giusto che venisse applicata anche a noi una ritenuta e il Comune versasse la sua quota per garantire una copertura previdenziale». Il tema è destinato a restare di attualità nel dibattito in corso sul regime pensionistico dei consiglieri regionali: come garantire equità tra i lavoratori dipendenti in aspettativa che godono dei contributi figurativi Inps e gli autonomi che non li hanno ma possono continuare a svolgere un’attività professionale? (ch.be.)













Scuola & Ricerca

In primo piano