Mustang inabissato, il pilota ora ha un nome
ALTO GARDA. Nel corso di una serata al teatro Corallo di Bardolino, è stato svelato il mistero relativo al relitto del caccia P-51 Mustang individuato qualche mese fa dal Nucleo Sommozzatori dei...
ALTO GARDA. Nel corso di una serata al teatro Corallo di Bardolino, è stato svelato il mistero relativo al relitto del caccia P-51 Mustang individuato qualche mese fa dal Nucleo Sommozzatori dei Volontari del Garda al largo di Lazise, a una settantina di metri di profondità. Gli autori del ritrovamento, i responsabili Mauro Fusato e Luca Turrini (gli stessi poco tempo prima e al largo di Torbole avevano rintracciato l'anfibio americano Dukw della seconda guerra mondiale affondato con 25 militari della 10th Mountain Division il 30 aprile 1945 e ora "a riposo" a una profondità di 276 metri), hanno presentato il filmato delle operazioni con le quali sono stati individuati i resti dell'aereo di fabbricazione statunitense e hanno delineato i contorni dell'incidente che 62 anni fa lo fece precipitare nelle acque del Benaco, dov'è rimasto celato per ben più di mezzo secolo.
Ha ora un nome e una storia il pilota di quel velivolo in dotazione all'Aeronautica Militare Italiana: si chiamava Paolo Tito, tenente pilota originario di Caserta, all'epoca ventinovenne, l'aviere che in quell'estate del 1951 morì sul colpo, trovato dai palombari con una ferita fatale alla testa, col suo aereo che nel frattempo si era inabissato.
A contribuire in maniera decisiva a far luce sulla dinamica dell’episodio è stato Mauro Vittorio Quattrina, regista e studioso della storia militare dell'area gardesana che ha richiesto e ottenuto un dossier sull'accaduto dalla stessa Aeronautica Militare: dalla lettura di questo si apprende che il velivolo era partito dall'aeroporto di Vicenza, dove era stato fermato per una revisione, proseguendo per la base di Orio al Serio; giunto nei pressi del Garda, il Mustang P51 cominciò a perdere quota per un'avaria al motore, con l'ufficiale che - consapevole di come fosse troppo lontana l'aerobase di Ghedi - tentò un disgraziato "ammaraggio" sul lago in seguito al quale perse la vita. Oggi il doveroso omaggio ad un pilota scomparsa da oltre sessant’anni.
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