Multe più severe per chi imbratta e fa pipì in strada
Ok del consiglio comunale. Accattonaggio, voto rinviato: vietato mendicare nei parcheggi e vicino a bar e negozi
TRENTO. Multe più severe per chi imbratta muri, palazzi e strade: la sanzione minima passa da 89 a 200 euro, quella massima da 534 a 1200 euro. Linea dura anche per chi fa pipì in strada o nei parchi, fuori comunque dai servizi igienici, e sì, anche per chi sputa sulla pubblica via: la multa sale da 27 a 54 euro (la pena minima) e da 162 a 324 euro (la massima), sanzione raddoppiata rispetto ad altre violazioni come sdraiarsi in strada o sulle panchine, manomettere fioriere, immergersi nelle fontane, innaffiare fiori su terrazzi senza precauzioni, stendere i panni a finestre che si affacciano sulla strada.
Martedì sera il consiglio comunale ha approvato a larghissima maggioranza (30 voti a favore, due soli astenuti) alcune modifiche al regolamento di polizia urbana. Il tema del rispetto degli spazi pubblici è stato affrontato più volte nell’ultimo anno a Palazzo Thun ed era approdato lo scorso giugno all’approvazione di una mozione bipartisan per sensibilizzare al decoro urbano e modificare alcuni articoli del regolamento. Ma se sugli imbrattatori, chi sputa e fa pipì in strada l’accordo per inasprire le sanzioni è stato trovato, resta aperto il tema dell’accattonaggio. L’articolo 4 martedì è stato infatti stralciato dalla delibera con un emendamento presentato dal sindaco Alessandro Andreatta. «A luglio era stata trovata una convergenza quasi totale da parte dei capigruppo ma in aula è emersa qualche divergenza su un paio di punti, ho ritenuto che fosse opportuno prenderci il tempo di approfondire ancora», spiega il sindaco.
Cosa prevedeva la proposta? L’attuale regolamento di polizia urbana prevede - all’articolo 85, Norme di convivenza - il divieto di mendicare nelle fiere e nei mercati, davanti a edifici pubblici, ospedali, scuole, case di cura, luoghi di culto e cimiteri. Il nuovo articolo, come proposto nella delibera arrivata in aula, inasprisce i divieti: vietato ovunque l’accattonaggio molesto e insistente, mentre per quello non molesto si allunga la lista dei luoghi off limits. Non si può chiedere l’elemosina anche vicino alle Rsa, agli accessi e all’interno dei parcheggi, nelle aree davanti a pubblici esercizi, esercizi commerciali o artigianali, in prossimità degli incroci (con semafori o meno) o dove la questua è di intralcio alla circolazione. Di fatto ovunque, tanto che nel Pd sono emerse alcune perplessità di fronte alla prospettiva di un divieto così assoluto. Altro punto dove la discussione è aperta riguarda l’utilizzo degli animali da parte dei mendicanti: la proposta vieta di «esibire cuccioli di età inferiore ai 4 mesi o animali sofferenti per le condizioni ambientali a cui sono esposti», ma c’è chi chiede di considerare tutti gli animali. Confermata la sanzione da 27 a 162 euro.
Il consiglio (con 20 voti su 33 votanti) ha invece approvato un emendamento di Antonia Romano (L’Altra Trento) che impegna la giunta ad avviare uno studio sul fenomeno dell’accattonaggio in città coinvolgendo la Caritas e le associazioni di volontariato che si occupano dei senza tetto, e a declinare azioni concrete e rapide per ridurre il tasso di povertà.