Multati i venditori di mimose

Controlli dei vigili urbani sugli ambulanti irregolari in occasione dell’8 marzo



TRENTO. Con l’8 marzo sono arrivati anche i venditori ambulanti di mimose. Hanno invaso il centro storico offrendo mazzetti al prezzo modico di 2 euro. I maschi ritardatari hanno comprato a mani basse. Loro, i venditori, quasi tutti pachistani, hanno fatto affari, ma alcuni di loro sono stati controllati dai vigili urbani che hanno anche fatto una decina di multe ai venditori irregolari. Loro, ovviamente, hanno continuato a vendere, tanto le multe non le pagheranno mai, dal momento che non hanno una residenza stabile. Comprano i mazzetti già confezionati, ma non voglio dire dove, e poi li vendono per strada. Ma l’8 marzo non sono solo mimose. Il presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer spiega che «le autonomie devono essere speciali anche nel valorizzare le potenzialità di genere». Moltrer è intervenuto ad Aosta in occasione del Premio internazionale «Donna dell'anno». «La storia ci insegna - ha affermato Moltrer - che nelle nostre terre di montagna le donne sono state il centro della vita sociale ed economica, affrontando fianco a fianco con i coniugi le difficoltà della vita e le asperità dei luoghi e del lavoro». Il premio è stato assegnato a suor Anna Maria Scarzello, originaria di Tarantasca (Cuneo), impegnata in Siria, a Damasco, dove ha creato e dirige un ospedale. Anche il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti è intervenuto con una nota: «Ci pensa l’8 marzo, ogni anno, a ricordare alla nostra società che la parità dei diritti e delle opportunità tra uomini e donne – principio ormai indiscutibile - non è però ancora un dato acquisito e affermato. C’è in Italia, ma anche nel nostro Trentino, un sensibile divario nel tasso di occupazione dei due sessi, come confermano anche gli ultimi dati forniti dall’assessorato alle pari opportunità. C’è un evidente gap nella concreta possibilità dell’uno e dell’altro sesso di dedicarsi alla politica o al volontariato, c’è la difficoltà materiale di essere madri e di essere lavoratrici. Ed è tutt’altro che debellato il fenomeno ripugnante della violenza che colpisce selettivamente la donna».













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