Morto all’Ice master cup in due davanti al giudice

Dario Corradi era stato schiacciato da una benna mentre lavorava per allestire la struttura in val di Daone. Antonio e Romolo Ghezzi accusati di omicidio colposo



DAONE. Era il due gennaio dello scorso anno quando, a causa di un tragico incidente, in località Limes in val di Daone, perdeva la vita Dario Corradi. 48 anni, assessore comunale, marito di Loretta con 4 figli. Corradi stava lavorando come volontario all’allestimento della struttura per l’Ice master world cup. A distanza di oltre un anno è mezzo la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone che dovranno rispondere per omicidio colposo. Giovedì doveva esserci la prima udienza davanti al gup, udienza rinviata a causa dello sciopero degli avvocati.

I due imputati sono Romolo Ghezzi, 72 anni, presidente del «Comitato Pareti di cristallo», associazione di volontariato che curava l’evento, e Antonio Ghezzi, 42 anni, che era alla guida della pala gommata che investì Dario Corradi. Quest’ultimo quel pomeriggio era a Limes per dare una mano all’allestimento della struttura di arrampicata su ghiaccio in quanto componente del comitato organizzatore della manifestazione. La tragedia avvenne alle 16. Una pala gommata stava portando, con la benna, la neve sulla struttura in modo che si compattasse e potesse fornire l'appiglio per gli arrampicatori. Corradi - che dal maggio precedente era assessore a sport, ambiente, occupazione e verde pubblico - si era trovato inavvertitamente fra la ruspa e l'impalcatura, mentre Ghezzi stava mettendo in moto la macchina. Per quest'ultimo, che non aveva sufficiente visuale, era stato impossibile evitare Corradi. La benna lo colpì, buttandolo con forza contro l'impalcatura. Immediatamente fu dato l'allarme e, mentre le persone sul posto prestavano i primi soccorsi, la centrale di Trentino Emergenza faceva decollare l'elisoccorso con il medico rianimatore a bordo. L'uomo inizialmente non aveva perso conoscenza ma poi ebbe un infarto e fu necessario intubarlo. Così, in condizioni gravissime, venne caricato sul velivolo e trasportato al Santa Chiara. E in ospedale morì qualche ora dopo.

Secondo la procura, Romolo Ghezzi, in qualità di presidente dell’associazione, non avrebbe predisposto delle regole chiare per la circolazione dei mezzi meccanici e quindi non avrebbe escluso la presenza di lavoratori a piedi nella zona interessata.

Antonio Ghezzi, invece, non avrebbe rispettato le regole di ordinaria prudenza operando con la pala a breve distanza da Dario Corradi.

La moglie di Corradi - e con lei i quattro figli - si sono appoggiati all’avvocato Andrea Antolini anche se in questa fase non c’è stata nessuna costituzione di parte civile né è stata fatta una quantificazione del danno e in questo senso si valuta la via extragiudiziale.

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