Mini-prestiti alle famiglie in difficoltà

Dalla Provincia aiuti da 500 a 3 mila euro per spese legate a casa, salute, educazione: andranno restituiti entro 3 anni



TRENTO. Per aiutare le famiglie con momentanee difficoltà finanziarie arrivano piccoli prestiti da parte della Provincia. Si tratterà di importi che oscillano fra i 500 e i 3.000 euro con l'obbligo di restituzione senza interessi nell'arco temporale massimo di tre anni e con un servizio di accompagnamento alla gestione del reddito familiare.

Lo ha deciso ieri la giunta provinciale, che ha definito i criteri per la concessione dei prestiti di modesta entità e, in secondo luogo, ha i percorsi formativi per l'accompagnamento alla gestione del bilancio e dell'indebitamento individuale e familiare in favore di persone e di nuclei familiari in situazione di possibile esclusione sociale e di temporanea difficoltà economica dipendente da eventi di carattere contingente e straordinario.

Luciano Malfer, dirigente dell'Agenzia provinciale per la famiglia, spiega che, tra le famiglie soggette a queste situazioni di difficoltà «si riscontra una fragilità crescente anche nella gestione del reddito». Per questo i beneficiari dei prestiti saranno affiancati da volontari.

Il servizio sarà attivo entro la fine dell'anno, coperto da uno stanziamento per ora di entità modesta, 150.790 euro nel triennio 2017-2019, a sostegno di nuclei familiari che si trovano in temporanea difficoltà economica o rischiano di cadere in situazioni di esclusione sociale.

L'obiettivo - hanno spiegato ieri in conferenza stampa il governatore Ugo Rossi e il dirigente Malfer - è aiutare le famiglie che si trovano in momentanee necessità finanziarie con un aiuto concreto. Possono fare richiesta le persone in momentanea difficoltà economica con conseguente difficoltà a sostenere documentate spese riferite alla casa, alla salute, all'educazione ovvero, in casi particolari, ad onorare alcune scadenze o impegni finanziari di modesta entità che possono incidere sull'equilibrio finanziario della famiglia in seguito alla perdita del lavoro o ad una malattia.

Il progetto di sostegno alle famiglie rientra tra quelli finanziati con le restituzioni dei vitalizi da parte degli ex consiglieri regionali a seguito della riforma del 2014 che ha tagliato le pensioni d’oro.

La gestione dell'attività sarà svolta da una associazione, ente o fondazione senza scopo di lucro mediante affidamento diretto dopo la richiesta di tre offerte ad organizzazioni operanti sul territorio provinciale. Il soggetto gestore provvederà alla concessione dei prestiti alle famiglie e all'attivazione dei percorsi formativi nel rispetto dei criteri oggetto di approvazione del provvedimento approvato ieri dalla giunta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano