Messner: «Troppo caldo per scalare»
Il Re degli Ottomila commenta la tragedia del Gran Zebrù, costata la vita a sei alpinisti: «Io oggi non ci sarei andato»
TRENTO. «Io con questo caldo non andrei a fare una salita sul Gran Zebrù. Gli escursionisti esperti lo dovrebbero sapere»: lo ha detto l’alpinista altoatesino Reinhold Messner, che nella sua carriera ha conquistato tutti gli Ottomila senza utilizzare le bombole d’ossigeno. Messner conosce molto bene il Gran Zebrù, avendolo scalato almeno una ventina di volte seguendo vie differenti. Anche la via normale, dice Messner, è molto pericolosa con le alte temperature e se l’inverno ha portato tanta neve.
«Io penso, ma non posso dimostrarlo, perché non sono salito, che nella zona dell’incidente sia caduta una valanga di neve bagnata. Con le attuali temperature la neve non riesce a solidificarsi creando così una situazione di forte pericolo. La neve bagnata tende a scivolare». In questi casi, spiega Messner, «anche avere la piccozza non garantisce sufficiente sicurezza».
Messner ricorda che la tragedia con i sette morti del 5 agosto 1997 fu nella stessa zona e con analoghe condizioni climatiche. Faceva molto caldo, ricorda lo scalatore, e durante la notte la neve non si ghiacciava.