«Maledette zanzare, è peggio che in India: il Comune ci aiuti»
L’appello del noto fotoreporter Giorgio Salomon: «A Mattarello non si vive più, ti beccano a tutte le ore»
MATTARELLO. Da come la racconta sembra l’Apocalisse. Che, stando alla mitologia, sta dalle parti dell’invasione delle cavallette. Anche se qui non di locuste si tratta ma di infide zanzare, tigri per di più. Ormai un “must” in città e soprattutto a Mattarello dove, già l’anno scorso, avevamo registrato il grido di dolore di Salomon. Le cose, a quanto pare, non sono cambiate. Anzi. E fortuna vuole che Giorgio Salomon, fotografo e operatore tv che ha girato il mondo, ci mette anche dell’ironia contro il contagio. «Neanche in India o non mi ricordo dove ho trovato delle zanzare così. Sì, forse nello Yukon, in Canada, ma lì ero in una zona paludosa. Sia mai che non ci fossero in posti del genere. Ma a Mattarello!». Sì, perché - almeno a giudicare dalle tante segnalazioni che giungono - la zanzara tigre è ormai animale autoctono, a Trento e Rovereto fa flagelli. Pure al nord, a Bolzano, comincia a non scherzare. Ma questa volta il grido di “dolore” viene da sud e vuole arrivare in via Belenzani, a palazzo Thun, fin dentro le stanze municipali dall’aria condizionata, quelle dei piani alti.
Zona dei Frati, casette a schiera, parte collinare del paese-sobborgo cittadino. Quella dove abita il cameraman.
Salomon, racconti...
Non se ne può più.
Questo l’abbiamo capito. Ma non è mica solo da voi.
D’accordo, lo so. M’hanno detto. Però qui è un’invasione.
E non è neanche il primo anno. La “tigre” spopola da qualche tempo.
Certo. Ma posso dire, con certezza, che è una crescita esponenziale. C’erano anche l’anno scorso, ma meno di adesso. E negli altri anni, i precedenti, quasi nulla.
Ma solo nella parte alta del paese, dove abita lei?
Ma no, ma no. Un po’ dappertutto.
La mattina, il pomeriggio, la sera?
Sempre, azzannano. Stamattina mi stavo allacciando le scarpe. Sono piombate in quattro.
Sangue dolce il suo. Tattica da killer, la loro. Una squadriglia...
E’ un inferno. Bisogna fare qualcosa.
E lei che fa?
Ne ho parlato coi vicini ma anche con altri, in diverse parti del paese. E’ dappertutto la stessa storia.
Roba da sollevazione popolare...
Non scherzi, beccano.
Per carità, mica da sottovalutare, ma in giro per il mondo avrà visto ben altro.
Ovvio. Ma quando non si può fare colazione in giardino o cenare fuori perché arrivano mica è piacevole.
Ci mancherebbe...
E poi tutte le finestre chiuse sperando che non ce la facciano ad entrare. Pia illusione. E la notte con le lenzuola sulla testa. Con il fresco di questi giorni un vero paradiso. Le lascio immaginare.
L’ironia non le manca...
Almeno quella. Ma qui i bambini vanno in giro cosparsi d’Autan.
Una guerra, e sì che lei c’è stato in mezzo, per davvero. Non le sembra di esagerare?
No, per davvero. E sa cosa mi hanno detto in Comune?
Ovviamente no, prego.
Che hanno dato l’appalto ad una ditta per mettere le pasticche nei tombini. Ma se non piove da mesi!
Salomon, ma le pasticche servono per le larve.
Ma chissenefrega delle larve. Qui ci vuole la di-sin-fe-stazio-ne.
E lei si è fatto paladino. La notorietà servirà pur a qualcosa. Petizione, protesta o che altro?
Ma non lo so. Adesso vediamo, siamo parecchi.
E agguerriti
Come non mai. Si dorme poco e fa un gran caldo, a finestre chiuse. E che ponfi.
Il presidente della Circoscrizione l’ha sentito?
L’ho cercato ma non c’era. E poi, che vuole che mi dica? Che sentirà il Comune.
Al grido di…
Disinfestazione!
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