Lucillo Merci, il "Perlasca trentino": salvò oltre 600 ebrei
Nato a Riva nel 1899, gli studenti del Liceo Filzi di Rovereto hanno scoperto nell'archivio della scuola documenti che lo riguardano e ricostruito la sua figura
ROVERETO. Giornata speciale oggi per le studentesse e gli studenti del liceo Filzi di Rovereto. Sarà la celebrazione della “Giornata della Memoria” nel ricordo di Lucillo Merci, il Perlasca trentino che, in Grecia a Salonicco, strappò alla morte oltre 600 ebrei. Sarà il coronamento di un lungo e accurato lavoro realizzato dalle studentesse e dagli studenti e nato grazie alla scoperta, nell’archivio della scuola, di documenti che riguardano proprio Lucillo Merci.
Ospiti della giornata Paolo Tessadri, il giornalista che ha avuto il merito di riaccendere i riflettori sulla figura di questo coraggioso personaggio, e la professoressa Maria Luisa Crosina, nota per il suo grande lavoro di ricerca nella storia delle persecuzioni razziali. Con questi due ospiti si darà vita alla conferenza “I Trentini e la Shoah”, ma tutta la mattinata sarà dedicata alla Memoria e al ricordo di Merci, perché le ragazze e i ragazzi del Filzi hanno composto una grande opera di ricostruzione e di studio su Lucillo Merci e quei tragici giorni della seconda guerra mondiale.
L’idea, infatti, è nata dalla scoperta da parte della Dirigente scolastica Manuela Broz dell’esistenza nell’archivio della scuola di documenti (pagelle, attestati di maturità e lettere) che riportano il nome di Lucillo Merci, nato a Riva del Garda nel 1899, che frequentò, per l’appunto, il Liceo Filzi a partire dal 1914, e, dopo aver combattuto la grande Guerra tra il 1917 e il 1918 sotto la bandiera degli Asburgo, si diplomò nel 1919. Stabilitosi a Malles insieme alla moglie con l’incarico di insegnante elementare, vinse un concorso per diventare Regio Direttore Didattico nel 1925, incarico che svolgerà nella provincia di Bolzano. La sua permanenza in questi luoghi e la passione per la lingua tedesca lo spingono a conseguire il Diploma Linguistico di tedesco nel Regio Istituto Orientale di Napoli. Con l’entrata in guerra dell’Italia l’ufficiale Merci viene dislocato in Albania, ma poi, alla fine del 1942, arriva l’ordine di trasferimento al consolato generale d’Italia di Salonicco, la Gerusalemme dei Balcani. Qui ha il compito di accompagnare come interprete i consoli Zamboni prima e Castruccio poi e di tenere i contatti con i vertici del comando militare tedesco di Salonicco, ovvero con il generale Max Merten, il capitano delle SS Dieter Wisliceny e Alois Brunner, braccio destro di Heinrich Himmler e stretto collaboratore di Adolf Eichmann. Fu in questo contesto che Lucillo Merci, mettendo a repentaglio la propria vita in numerose occasioni, salvò più di 600 ebrei, procurando loro dei certificati falsi attestanti la cittadinanza italiana.
Gli studenti delle classi quinte, dopo aver letto il documentato articolo su Lucillo Merci scritto da Paolo Tessadri e pubblicato sul “Trentino” nel 2020, hanno chiesto di incontrare il giornalista per “intervistarlo” e approfondire alcuni spunti che emergevano dal suo testo. Poi hanno sviluppato altre ricerche, hanno analizzato delle fonti e chiesto lumi alla professoressa Maria Luisa Crosina, grande esperta di storia della persecuzione ebraica negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale (autrice fra l’altro di “Le storie ritrovate. Ebrei nella provincia di Trento 1938-1945”). Da queste elaborazioni le studentesse e gli studenti hanno realizzato dei video che saranno presentati domani alle altre classi del liceo Filzi. Le tematiche degli approfondimenti hanno riguardato gli eventi della seconda guerra mondiale, la situazione generale della Grecia e di Salonicco nel ‘43, i “Giusti” e lo Yad Vashem, gli ebrei in Trentino, ma soprattutto - chiaramente - le vicende che ebbero per protagonista Lucillo Merci, ricostruendole dal suo memoriale del 1983 e dal diario che egli scrisse in quei drammatici giorni in cui falsificò più di 600 certificati attestanti la cittadinanza o la discendenza italiana.
Domani quindi la conferenza all’Auditorium (a partire dalle ore 11.15) che corona e chiude il progetto “I giusti tra le nazioni: il caso di Lucillo Merci”, organizzata dalle classi quinte coinvolte con i loro 78 studenti nel lavoro di elaborazione: la 5EA1 (11 studenti), la 5EA2 (12 studenti), la 5UC (18 studenti), la 5UD (19 studenti), la 5UE (18 studenti). Prima ora di lezione secondo l’orario classico, poi seconda, terza e quarta ora con tutte le classi del liceo coinvolte perché nelle aule entreranno gli studenti di quinta (a coppie) per proporre approfondimenti e attività sui diversi temi studiati (il tema dei Giusti, la vita di Merci, la situazione generale della Grecia e di Salonicco nel 1943, il memoriale e il diario tenuto da Lucillo in quei giorni) e quindi, nell’ultima parte della giornata (quinta e sesta ora), le classi quarte e quinte si riuniranno nell’auditorium per ascoltare Tessadri e Crosina e interloquire con loro, dopo l’intervento della dirigente Manuela Broz e il saluto dell’assessora comunale Micol Cossali.
Se di solito vengono ricordate le vittime dell’Olocausto, questo progetto ha permesso invece di vedere la Giornata della Memoria da un’altra prospettiva, celebrando coloro che sono riusciti a spezzare la catena del male, anche solo in piccola misura. La storia di Lucillo Merci è emblematica e carica di speranza poiché ci ricorda che anche nelle tenebre è possibile trovare uno spiraglio di luce.