La matematica trentina dell'Imperial College, se l'Italia si rilassa i morti torneranno a salire
Ilaria Dorigatti, trentina, classe 1983, si è stabilita a Londra, dove lavora al prestigioso Imperial College, presso il Centro per l’analisi globale delle malattie infettive globali
LONDRA. Arriva da Londra il nuovo rapporto sugli scenari futuri del nostro Paese in peridio di epidemia da Coronavirus. Uno studio che invita alla massima cautela nel periodo post lockdown, la cosiddetta fase 2.
Lo ha elaborato l’Imperial College di Londra, con Oxford e il collaborating center dell'OMS, ed è firmato dal gruppo di Neil Ferguson, di cui fa parte anche l’italiana Ilaria Dorigatti, trentina, classe 1983, che ormai da nove anni vive nella capitale britannica.
Il rapporto fa il punto sulla situazione italiana per tutte le regioni al giorno 1 maggio, affermando che le misure di contenimento attuate dal governo sono state efficaci ovvero hanno abbassato il numero di riproduzione di base da 3-4 a sotto 1 in tutte le regioni italiane.
Quindi ipotizza tre scenari da oggi al 22 giugno: il primo senza cambiamenti (si continua con il lockdown); il secondo con una ripartenza nelle attività (misurate in termini di mobilità delle persone) del 20% rispetto al periodo precedente il lockdown; il terzo scenario con una ripresa pari al 40%.
Nel primo scenario si stima un calo delle infezioni e dei morti fino all’estinzione dell’epidemia entro fine giugno. Il secondo scenario (20%) prevede una crescita delle infezioni e una corrispondente crescita dei morti di 3-5.000 per quella data; il terzo scenario (40%) dà invece un salto di infezioni e di morti molto maggiore, fino a un massimo di 23.000, che andrebbero a sommarsi ai 29.000 cumulati ad oggi. Un bilancio pesantissimo, proporzionalmente peggiore rispettivamente in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.
"Stiamo parlando di ipotesi statistiche basate su una situazione che considera lo scenario peggiore - spiega Ilaria Dorigatti in un'intervista al Corriere della Sera -. Molto dipenderà dal rispetto delle misure di contenimento, che noi raccomandiamo con forza insieme a una sorveglianza intensificata con tamponi, tracciamento e isolamento tempestivo degli infetti. Bisognerebbe radiografare la situazione dei contagiati in tempi rapidi perché quando la curva dei ricoveri sale è già troppo tardi. Questo è un periodo delicato, nel quale i margini sono sottili e basta poco a far ripartire l’epidemia".