«La funicolare ci serve e va fatta»

A San Martino di Castrozza è stata ribadita la necessità del collegamento con Passo Rolle


di Raffaele Bonaccorso


SAN MARTINO DI CASTROZZA. C’è chi afferma chi ci saranno perdite e chi invece che sci saranno utili, fatto sta che, tra nasi storti e sorrisi convinti, alla fine però sono praticamente tutti d’accordo: si va avanti con il progetto funicolare necessario per rilanciare il turismo in Primiero. E’ questo quanto emerso dalla affollatissima serata promossa a San Martino di Castrozza dal consigliere provinciale Marco Depaoli e dal presidente della Comunità Cristiano Trotter.

«Non si tratta di un semplice collegamento destinato agli impianti sciistici - ha detto Marco Depaoli - ma di un sistema di mobilità sostenibile che risolverà l’annosa questione del collegamento tra San Martino e Rolle, mettendo in connessione due tra le aree più belle delle Dolomiti e diventandone un simbolo di qualità. La realizzazione dell’opera, costo circa 40 milioni, avrà inoltre una ricaduta immediata per l’indotto sull’intera area, sia durante la fase di realizzazione, sia con la successiva messa in funzione».

Ad esprimere perplessità è stata soprattutto Valeria Ghezzi, della società che gestisce gli impianti Tognola. «Dalle analisi fatte con esperti del settore, poiché ero coinvolta in una iniziale cordata per aggiudicarsi l’appalto della funicolare - ha spiegato Valeria Ghezzi - è stato stimato che il costo di gestione dell’intera struttura supera gli 800 mila euro annui, a fronte di ricavi per circa 300 mila. Per questo non mi sono sentita di sottoscrivere l’accordo. Ma attenzione – ha aggiunto la Ghezzi – se c’è chi ritiene che la funicolare possa avere una valutazione positiva, anche solo assumendosi il costo di coprire le perdite, proprio perché produce un indotto e dei benefici tali da compensare i costi da sostenere, ben venga. Su questo voglio essere chiara».

Primo a non essere d’accordo sulla questione costi, è stato Lorenzo Debertolis, presidente della San Martino e Primiero Dolomiti trasporti a fune (società nata dalla fusione fra Rosalpina e Siati). «Non sono d’accordo sulle cifre fornite dalla signora Ghezzi, in quanto dalle nostre analisi – afferma Debertolis – il costo di gestione ammonta non a 800 mila euro annui (costo calcolato su funicolari prive di automazione e di vecchio tipo), ma a 500 mila euro (funicolare di ultima generazione), mentre i ricavi calcolati ammontano a 680 mila euro e quindi con un saldo positivo di 180 mila euro annui. Per noi quella scelta imprenditoriale è positiva, in quanto gli impianti sono più redditizi, quanto maggiore è il pregio ambientale complessivo della stazione turistica e cioè di tutta l’area sciabile. Per questo riteniamo necessario migliorare il collegamento tra Tognola e Ces, quello con Colverde e il collegamento con il Rolle e le sue società di impianti».

Il consigliere della Comunità di Primiero e responsabile del Pd di zona, Enrico Turra, ha affermato di essersi confrontato con gli uffici provinciali, «dove dicono che in una visione di sistema, i costi di gestione della funicolare riescono a rimanere sotto i ricavi. Le posizioni di Valeria Ghezzi non so quanto siano fondate e soprattutto se mirino alla salvaguardia e allo sviluppo di San Martino o magari ad interessi diversi da quelli della comunità».

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