L’ecomostro crolla sotto la neve
Pozza, l’ex rifugio Buffaure non ha retto. Le Funivie: «Andava abbattuto, via le macerie in primavera»
POZZA DI FASSA. Troppo pesanti quei 150 centimetri di neve, caduti negli ultimi giorni, per il tetto dell’ex rifugio Buffaure che, mercoledì scorso, è crollato sotto il carico della corposa massa di fiocchi.
Da tre giorni l’edificio appare così, quasi piegato su se stesso e avvolto da una coperta bianca, agli occhi di quanti salgono in cabinovia da Pozza a quota 2.050. Ma la natura in questo caso ha solo anticipato quanto programmato dall’uomo: la struttura, chiusa dal 1996 quando è stata dismessa la vecchia cestovia di Pozza (che aveva lì la stazione a monte) per installare la nuova, doveva essere completamente abbattuta nei prossimi mesi. È questa infatti la condizione imposta dal servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio della Provincia di Trento in cambio della concessione alle Funivie Buffaure per una nuova pista da sci di rientro. Per la richiesta avanzata dalla società d’impianti, che intende così incrementare offerta sciistica, passaggi sugli impianti e discesa a Pozza con gli sci, il Comune, a maggio, ha avviato l’iter urbanistico con l’approvazione della variante al prg del paese per l’inserimento di un nuovo tracciato sciistico Pozza-Buffaure. Il tutto in base a un accordo pubblico-privato tra Comune, Asuc di Pozza e società d’impianti, che prevede la demolizione dell’ex Rifugio Buffaure, considerato un “ecomostro” incompatibile con l’ambiente (e l’allestimento estivo del “Sentiero incantato” per bambini e famiglie che si trova accanto), e la riqualificazione paesaggistica del Buffaure attraverso la realizzazione di un balcone panoramico verso il gruppo del Catinaccio (sito Unesco).
La neve non ha perciò provocato un danno, ma solo complicato un po’ lo smantellamento (costo previsto: 30mila euro, che adesso potrebbero lievitare un po’) dell’edificio: «Per ora lasceremo lì le macerie - sostiene Cristian Lorenz, presidente delle Funivie Buffaure - visto che in zona ci si arriva solo con il gatto delle nevi. Ma la rimozione del vecchio rifugio sarà la prima cosa che faremo a primavera in modo da avviare subito la realizzazione del punto panoramico».
Nello stesso periodo, Lorenz si augura di cominciare anche i lavori per il tracciato sciistico: «Abbiamo quasi concluso gli adempimenti burocratici per la pista e appena il comune autorizzerà la concessione, speriamo a primavera, daremo il via pure al tracciato di rientro che abbiamo in programma d’inaugurare il prossimo inverno».
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