L'aquila torna a nidificare sul Baldodopo vent'anni di assenza


Flavio Rudari


AVIO. Dopo una ventina di anni l’aquila è tornata a nidificare sul Baldo. E proprio in questi giorni l’aquilotto nato nella zona di Madonna della Neve ha spiccato il volo. Rimarrà in zona con la madre per un po’ di tempo per imparare a volare, a conoscere il territorio ed a cacciare.
Poi, una volta che avrà imparato a gestirsi da solo, molto probabilmente si allontanerà per ampliare il suo raggio di azione fino a raggiungere le vette del Brenta.
Al di là della presenza dell’aquila sul Baldo, la notizia positiva è data dal fatto che il rapace abbia scelto la catena montuosa tra il Garda e la Valle dell’Adige per nidificare ancora una volta. Esattamente nella stessa zona individuata anni e anni fa, in un habiat che è diventato ospitale anche per la presenza delle prede, dai serpenti alle lepri dai cuccioli di capriolo ai piccoli uccelli, delle aquile.
Dunque l’aquila ha rifatto la sua comparsa nel grande nido costruito ancora decenni fa in un anfratto della parete rocciosa protetta dalla boscaglia. In aprile, se il rapace decide di covare in quel nido inacessibile a predatori ed umani, rimpingua il nido con arbusti freschi: e così ha fatto anche in primavera.
La preoccupazione maggiore era che gli escursionisti potessero in qualche modo disturbare la quiete del grande rapace con la possibilità che l’aquila abbandonasse il nido mandando a monte la cova. Invece fortunatamente un paio di mesi fa il piccolo è sgusciato dall’uovo e - ben nutrito con lepri e piccoli di capriolo - è diventato di notevoli dimensioni. La scorsa settimana lo si vedeva impaziente di spiccare il volo ed infatti sabato il piccolo rapace assistito da mamma aquila ha abbandonato il nido.

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