Internet veloce nelle valli entro il 2020 

Comuni trentini invitati ad aderire alla convenzione con Infratel. Ma si prospetta uno scontro con Telecom


di Fabio Peterlongo


TRENTO. Internet ad alta velocità arriva nelle valli entro il 2020, ma resta l’incognita privati, soprattutto Telecom. In seguito all’aggiudicazione del bando pubblico da parte di Infratel (società del Ministero dello sviluppo economico) ed Open Fiber (partecipata da Enel e da Cassa depositi e prestiti), i lavori sono pronti a prendere il via: ma si prospetta uno scontro con Telecom, che ha già iniziato in diversi comuni la posa della fibra ottica, bloccata in seguito al bando.

L’assessore Gilmozzi è ottimista sui tempi e vuole convincere i comuni ad aderire rapidamente alla convenzione con Infratel: «Sarà realizzata una rete di proprietà pubblica che porterà la banda ultra-larga all’84% della popolazione e nel 96% delle aziende, nel 2020 come indicato dall’Unione europea. C’è confusione nei comuni, perché arrivano tante offerte, ma è opportuno non restare prigionieri di una fibra privata». Alessandro Zorer, presidente Trentino Network precisa i limiti del bando: «Il concessionario pubblico interverrà nei comuni definiti come “area bianca”, cioè non appetibili per gli operatori privati, ma anche in quelle “grigie”, dove l’iniziativa dei privati non è sufficiente». Gianluigi Masoch, project manager Infratel, presenta le linee guida: «Il concessionario dovrà progettare, realizzare e gestire per 20 anni le reti, garantendo l’equo accesso agli utenti. Ma la rete resta pubblica. I lavori saranno completati entro la fine del 2020».

Alberto Sperandio, regional manager Open Fiber definisce l’intervento: «Per non sprecare denaro pubblico, non porteremo la rete ultra-veloce in tutte le case, ma a 40 metri da ciascuna utenza. Saranno poi gli utenti che ne avranno necessità a richiedere l’allaccio alla rete». Tra i sindaci serpeggia il dubbio che Telecom abbia voluto costruire le reti per poi vincolarne all’uso esclusivo. Il sindaco di Carisolo Arturo Povinelli rivela: «L’offerta di Telecom prevede che loro “potranno”, e non “dovranno”, consentire l’uso delle reti ai concessionari. Inoltre è scritto nero su bianco che nei nodi realizzati da Telecom, potrà passare solo un microtubo di connessione, il loro». Gilmozzi ha suggerito che la rete goda anche del libero accesso dei vari operatori: «I cittadini e le pubbliche amministrazioni devono poter scegliere al meglio». Su questo punto, Masoch ha precisato: «Noi abbiamo vinto il bando, acquisendo le prerogative di gestione. Non possiamo impedire ai privati di concorrere sul territorio, ma possiamo usare le strutture preesistenti, anche quelle realizzate da Telecom, che ha liberamente scelto di non partecipare al bando».













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