In Trentino 700 decessi per colpa delle sigarette
Il convegno. Ieri esperti a confronto per la 31esima Giornata mondiale senza tabacco L’indagine: a 13 anni 1 ragazzo su 5 fuma già. In provincia ancora poco diffuse le “e-cig”
Trento. «Siamo delusi nel doverla ancora ricordare; speravamo tanto di vederla sparire!». A dirlo, con amarezza intrisa di sottile ironia, il dottor Mario Cristofolini, presidente Lilt; soggetto: la 31esima Giornata mondiale senza tabacco che “festeggiata” ieri. Con un dato, fornito dall’Oms, che sicuramente merita attenzione: i decessi in Trentino per cause da fumo correlate sono 700. Ottantamila in tutta Italia, sette milioni nel mondo. «Con la non remota ipotesi che a breve non ci saranno più fondi per le cure», hanno detto ieri i relatori del convegno tenutosi in sala dell’Aurora a palazzo Trentini. Ospiti il presidente Walter Kaswalder, col consigliere provinciale Claudio Cia e la vicesindaca Mariachiara Franzoia. Esperto, con Mario Cristofolini, il dottor Pirous Fateh Moghadam, dell’Osservatorio per la salute Dipartimento Lavoro e Welfare della Provincia. Al centro, quest’anno, le sigarette elettroniche e gli effetti sulla salute.
All’incontro si è parlato di ecologia: le immagini raccapriccianti pubblicate sui pacchetti paiono non avere effetto alcuno sui giovani che ricercano la più macabra perché “fa figo”; così, forse, potrebbe servire, visto il “momento Greta”, puntare sull’inquinamento derivante dai mozziconi. Che contengono dal 40-60% di sostanze chimiche prodotte dalla combustione del tabacco e lo smaltimento in ambiente richiede da 1 a 5 anni. Considerando un consumo medio giornaliero di 11 sigarette per fumatore, si può stimare che ogni giorno in Trentino vengono prodotti quasi 1 milione di mozziconi. La sigaretta elettronica può essere “valida alternativa” al fumo? In Trentino la percentuale è ancora abbastanza bassa: si contano il 2% di utilizzatori, col 74% che sceglie quelle contenenti nicotina. In Italia ci sono 12,2 milioni di fumatori e poco più di 1 milione fuma sigarette elettroniche, il 75,3% fumano sia le tradizionali che l’e-cig. Anche in Trentino la sigaretta elettronica è usata soprattutto in aggiunta a quella tradizionale, senza benefici per la salute; considerando tali dati e la nocività del liquido, è nato il dubbio di quanto sia poco idoneo consigliarla come mezzo dissuasore. Alcuni dati sul mondo dei giovani: una recente indagine internazionale evidenzia che tra 13-15 anni fuma sigarette tradizionali 1 ragazzo su 5 e le elettroniche il 18%. Le ragazze sono fumatrici abituali di sigaretta tradizionale nel 24% dei casi contro il 16% dei maschi, mentre per quanto riguarda l’elettronica sono i ragazzi ad usarla di più rispetto alle ragazze 22% a 13%. La fascia di età dell’iniziazione al fumo di sigaretta è 10/13 anni, con un mea culpa di Cristofolini: «Sono troppi i medici che danno il cattivo esempio!».