In classe con il tablet pc al posto del libro di testo

Dopo la lavagna interattiva multimediale gli studenti del «Maffei» sperimentano l’utimo portatile col professor Stefano Lotti e grazie al finanziamento del Bim



RIVA. Il liceo “Andrea Maffei”, anche in virtù della particolare "verve" di alcuni dei suoi docenti, si conferma all’avanguardia dal punto di vista tecnologico.

Dopo aver compiuto passi decisi verso il pensionamento della tradizionale lavagna di ardesia (con l’adozione della “lim”, lavagna interattiva multimediale) ora all’istituto rivano – in linea con gli auspici espressi nelle scorse settimane dal ministro dell’istruzione Profumo – provano a indirizzare progressivamente verso la soffitta anche alcuni dei volumi cartacei in dotazione agli studenti: una classe dello scientifico, la III A, infatti, ha iniziato a lavorare sostituendo per quel che riguarda alcune discipline il libro di testo con un tablet pc, uno di quei “computer tavoletta” che si presentano come una sorta di schermo portatile multifunzione.

I primi apparecchi, dotati del sistema operativo Android, sono arrivati a livello sperimentale grazie al finanziamento del Bim del Sarca e il loro impiego va ad affiancarsi all’uso dell’e-reader, lo strumento per la lettura dei libri in formato elettronico.

Approfittando delle opportunità offerte dalla piattaforma digitale di cui l’istituto si è dotato negli ultimi anni, i ragazzi possono così fare lezione seguendo la loro naturale propensione alle tecnologie, integrando cioè nell’azione dell’apprendimento strumenti innovativi e dall’utilizzo fino a qualche tempo fa impensabile in un ambiente scolastico.

Artefice del progetto – illustrato venerdì scorso alle famiglie e alla dirigenza – è il professor Stefano Lotti, da molto in prima linea nello svecchiamento radicale delle proposte didattiche e responsabile della “agorà virtuale” del liceo, quello spazio telematico in cui i docenti proseguono il confronto specifico con studenti e genitori anche al di fuori delle aule.

L’iniziativa non ha solo finalità “modaiole” atte a stare al passo con i tempi: per le discipline interessate, infatti, non è stato acquistato alcun libro di testo, con un risparmio che si presume in grado di coprire più o meno in tre anni la spesa per l’acquisto un dispositivo, il tablet appunto (qualora non sia già nelle disponibilità dell’alunno), da utilizzare a casa come in classe. (m.cass.)













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