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Imu, terreni agricoli «salvi» per il 2014

Ddl della Provincia dopo il decreto del governo. In commissione scontro Rossi-Pd. Comuni di confine: no gestioni associate



TRENTO. Con un apposito disegno di legge - due soli articoli, da sottoporre al voto del consiglio già la prossima settimana - la Provincia punta a salvaguardare “in corsa” l’attuale esenzione dei terreni agricoli dall’imposizione Imu anche per il 2014. La strategia è stata concordata ieri dalla conferenza dei capigruppo riunita dal presidente Dorigatti, che ha deciso di inserire un nuovo punto all’ordine del giorno. Il problema tecnico nasce da un decreto ministeriale in fase di definizione, che comporterà su scala nazionale l’assoggettamento all’imposta comunale di parte di questi beni immobili siti nei Comuni montani (e quindi anche in Trentino). Il disegno di legge provinciale predisposto dalla giunta stabilisce quindi una categoria generale di esenzione dall’Imu per il 2014: quella appunto dei terreni agricoli (o incolti), che anche per l’anno in corso continueranno dunque a non pagare l’imposta. Dal 2015 in Trentino entrerà in vigore l’Imis, la nuova tassa che unisce Imu e Tasi: i terreni agricoli non edificabili continueranno ad essere esentati, mentre i proprietari di terreni agricoli edificabili per la prima volta saranno parificati a tutti i possessori di aree edificabili, e dunque pagheranno. Una novità che - ha detto ieri Rossi in commissione - si stima porterà nelle casse provinciali 253 milioni di euro nel 2015 contro i 250 milioni del 2014.

Via l’Imis sugli impianti produttivi. Il consigliere Luca Zeni (Pd) ha segnalato che l’Imis viene richiesta anche per gli impianti e i macchinari produttivi delle imprese. Rossi ha garantito che la giunta interverrà con una direttiva che escluderà la quota di impianti a servizio dell’attività (ad esempio di distributori di carburanti o silos), mantenendone però assogettate altre (ad esempio gli impianti delle centrali idroelettriche).

Prima casa. Con altri due emendamenti la giunta stabilisce che l’aliquota agevolata sulla prima casa può essere fruita una sola volta sul territorio italiano e aumenta la percentuale di detrazione che sarà calcolata sulla rendita catastale di ciascun Comune. Un altro emendamento chiarisce che gli eventuali errori nel calcolo dell’Imis (che i Comuni dovranno inviare nelle case con un modulo precompilato) non possono essere imputati ai cittadini.

Scontro Rossi-Zeni. Scintille ieri tra il governatore Rossi e i consiglieri Pd Luca Zeni (che è presidente della prima commissione) e Mattia Civico, tanto che il leghista Maurizio Fugatti ha twittato «Non serve più l’opposizione, c’è il Pd».

Zeni ha presentato degli emendamenti per armonizzare i principi contabili del bilancio provinciale con quelli del resto d’Italia: «Serve più coraggio, i bilanci devono risultare più leggibili e trasparenti». Rossi ha replicato che «sarebbe grave far passare l’idea che i bilanci del Trentino sono meno trasparenti di quelli di altre regioni» e la dirigente Fulvia Deanesi ha spiegato che le modifiche sono tali da rendere necessario partire non prima del 2016, diversamente il bilancio sarebbe tecnicamente bloccato. Zeni ha ritirato gli emendamenti riservandosi però approfondimenti in vista del dibattito in aula. Civico ha invece chiesto che per l’utilizzo di fondi di riserva superiori ai 5 milioni da parte della giunta ci sia un passaggio in commissione per garantire trasparenza e condivisione delle scelte. «Inaccettabile», ha risposto Rossi, «è una impuntatura». Civico ha sospeso l’emendamento.

Pensionati e lingue straniere. Zeni ha anche presentato anche altri due emendamenti che non piaceranno a Rossi: il primo prevede di applicare da subito, senza attendere la scadenza delle cariche, la norma che vieta incarichi pubblici per i pensionati (ultimo caso in ordine di tempo il presidente del Centro S.Chiara Ivo Gabrielli); il secondo apre la possibilità, alle scuole che ne facciano richiesta, di scegliere una lingua alternativa a inglese e tedesco.

Comuni di confine. E’ stato infine approvato un emendamento della Lega con cui i comuni di confine con popolazione superiore ai 3000 abitanti (come ad esempio Avio) sono esonerati dalle gestioni associate.













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