Il Coronavirus fa crescere il numero delle cremazioni
GIUDICARIE. Da vent'anni a questa parte in Giudicarie a gestire l'ultima e triste incombenza era, anche se in tempi diversi, la Ni.Pe di Porte di Rendena. Ebbene da 2021 a svolgere il ruolo di...
GIUDICARIE. Da vent'anni a questa parte in Giudicarie a gestire l'ultima e triste incombenza era, anche se in tempi diversi, la Ni.Pe di Porte di Rendena. Ebbene da 2021 a svolgere il ruolo di fossore saranno altre ditte in parte provenienti da fuori provincia, che si stanno apprestando a succedere al cavaliere Pellegrino, o subentrate da poco come nel caso di Condino dove ad espletare le sepolture risulta ora essere una ditta di Verona. Pellegrino ha convenuto di chiudere l'attività dove con lui lavoravano altri cinque dipendenti. «Al di là dell'azione cimiteriale – spiega Giuseppe Pellegrino – alla Ni.Pe si faceva comunque ancora dell'altro tra cui la vendita di materiale edilizio. Con le sepolture avevamo inizialmente incominciato a Pieve di Bono per poi estendere l'azione su Pinzolo, Condino e via via in altri comuni. All'interno dei nostri uffici si aggiornava di volta in volta le disposizione tombali esistenti nell'ambito dei vari cimiteri onde evitare sovvraposizioni. Su ognuna delle mappe veniva riportato un codice, generalità e data di sepoltura del defunto».
Nel fondovalle del Chiese ( Storo, Darzo, Lodrone e Castel Condino) a subentrare al Gruppo Pellegrino nella gestione dei cimiteri è da questo mese appena iniziato Thomas Zocchi che da queste parti si occupa anche di ripristino del verde. «Mi sono attrezzato di mini scavatore e delle robuste ante di sostegno da arginare la fossa seguendo i preziosi consigli di Pellegrino», spiega Zocchi. «Da una conta sommaria in Giudicarie le sepolture si sono negli ultimi anni ridotte di molto considerato che le cremazioni hanno preso il sopravvento sia nei centri crematori di Brescia e Mantova ed ora, in tempo di Coronavirus, anche a Borgo Panigale alle porte di Bologna», aggiungono dall’agenzia funeraria B2 di Condino che ha rilevato la realtà storese appartenente alla famiglia Beltramolli.
A Tione Luigi Agnoli, la cui attività va avanti da 50 anni, corcoda che «da noi siamo su una media di 120 funerali all'anno dopo i quali quasi la metà dei defunto viene cremato». Stessi numeri arrivano pure, sempre a Tione, dai Compostella i quali come l'altro collega dispongono di una giurisdizione operativa estesa sia in Rendena che nel Bleggio, Lomaso, Banale, Sella Giudicarie e Busa di Tione. «Direi che nel 2020, anche a seguito del Coronavirus, le cremazioni, almeno per quanto mi riguarda, sono lievitate di parecchio se non addiritura del doppio«, concluse Ciro Compostella.