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Il cardinal Ravasi al Festival: «Guerra in Ucraina, continuare a tentare un dialogo per pace»

Dialogo con la giornalista Francesca Fagnani all’inaugurazione del Festival: «La morte? Un tema rimosso e invece bisogna parlarne»



TRENTO. "In questi contesti bisogna continuare a tentare". Lo ha detto il cardinal Gianfranco Ravasi, questo pomeriggio (25 maggio) a Trento per l'inaugurazione del 18° Festival dell'economia, in merito alle "missioni di pace" di papa Francesco per cercare di far cessare il conflitto tra Russia e Ucraina.

«Io credo che questo sia il grande esercizio da fare, che riguarda la politica, la cultura, le religioni. Soprattutto le religioni e la cultura devono cercare di declinare una parola che è un po' sbeffeggiata, un po' emarginata, ai nostri giorni: la parola utopia. Non l'organizzazione solo del presente, ma anche lo sguardo verso l'oltre, l'altro. In questo senso credo che sia importante tentare, al di là dei risultati e al di là delle situazioni che spengono tanti tentativi».

Ravasi ha dialogato con la giornalista Francesca Fagnani (autrice del programma di successo Belve su Rai 2) e ha affrontato anche il tema della morte, un tema “rimosso” dalla società contemporanea: «Quando a Natale sono con le mie sorelle – ha raccontato - ci sono ancora le sedie dei due nostri genitori, e per noi certamente non sono vuote. Sono un'assenza, perché sono presenti nel ricordo, nella propria storia personale. Per questo motivo penso che della morte si può parlare in tanti modi. Però sicuramente è il futuro di tutti noi. Ed è una delle cose che la società contemporanea continua a scartare, o a rappresentare in maniera pornografica. Pensiamo all'idea di fare nella cappella un ologramma con l'esperienza del defunto». 

Fagnani ha citato la scrittrice Michela Murgia, che recentemente ha rivelato di avere un tumore in fase molto avanzata: «La morte è un tema rispetto al quale c'è stato molto pudore a parlare, molta ritrosia. Una laica ha interrotto il tabù, Michela Murgia. A lei che effetto ha fatto?», ha domandato Fagnani. «Il futuro, al di là del discorso della morte, non è un vuoto. Però colmare quest'assenza con la nostra presenza, con la nostra visione, è un esercizio tutt'altro che facile, ma è un esercizio da compiere», ha concluso Ravasi.













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