I produttori di olio del Garda: «Le inchieste sull’extravergine? Solo pubblicità per noi»
Il direttore dell’Agraria di Riva del Garda Massimo Fia sui falsi olii extravergine in commercio: «Ma per il consumatore è un problema grave, perché viene ingannato»
RIVA. «Le truffe delle multinazionali sull'extravergine? Sono la migliore pubblicità ai veri produttori»: a dirlo è il direttore di Agraria Riva del Garda Massimo Fia, che sulla faccenda non si lascia andare a giri di parole. «Ogni tanto - argomenta Fia, i soci della cui cooperativa sono impegnati a pieno ritmo nella raccolta dell'oliva in vista della molitura - la questione dei falsi extravergine torna alla ribalta per il grande pubblico, ma sulle riviste specializzate è quasi all'ordine del giorno. Negli ultimi due anni ci sono state cinque-sei truffe colossali. Purtroppo non è una situazione eccezionale, ma abitudinaria. Per chi fa le cose in modo serio come noi è un ottimo spot, ma per il consumatore invece è un problema grave perché viene regolarmente ingannato».
La speranza del direttore di Agraria è che finalmente si capisca quale sia il prezzo dell'olio: «Sembriamo dei marziani quando parliamo di 10-12 euro al litro, ma questo è il vero costo. Per un vero extravergine è impossibile andare sotto gli 8-9 euro, altrimenti non si riuscirebbe nemmeno a imbottigliarlo. Quando si trovano presunti extravergine magari a 3,5 euro, c'è qualcosa che non va. Da un quintale di olive si ricava al massimo un 15-16% di olio. La molitura costa 20 euro al quintale, quindi solo il costo della molitura è di circa 1,25 euro al litro: quindi com'è pensabile trovare quella bottiglia, dopo tutti i passaggi e i balzelli, a 3,5 euro sullo scaffale?».
Ma cosa rende tale un extravergine? «Extravergine - spiega Fia - vuol dire che il frutto è solo spremuto tramite processo meccanico. Quindi niente chimica, niente solventi, niente conservanti, niente coloranti, niente di niente. Come si spreme è. Già solo l'aggiunta di peperoncino impedisce secondo la normativa di chiamare l'olio extravergine, si deve parlare di condimento, perché è stato aggiunto un altro elemento. E figuriamoci quindi quando si immettono clorofilla o altri tipi di oli: siamo lontani anni luce dall'extravergine. Se in un presunto extravergine ci sono altri componenti, quello non può essere chiamato extravergine e quindi è una truffa».
Ma perché è un problema non avere a che fare con un vero extravergine? «Il semplice olio d'oliva può essere ottenuto attraverso un procedimento chimico di deodorazione dell'extravergine andato a male. Quindi c'è un abisso tra l'olio d'oliva e l'extravergine d'oliva. Purtroppo anche da noi manca la cultura dell'olio: per un litro di extravergine - conclude il direttore di Agraria - si devono spendere dieci euro, ossia come una bottiglia di vino di media gamma che, contrariamente all'olio che dura assai di più, si finisce magari in una sera in due».