TRENTO. Ora c’è anche l’ordinanza del Consiglio di Stato che ribadisce con forza come il titolo degli insegnati con diploma magistrale ante 2002, i cosiddetti “precari di terza fascia”, sia da considerarsi perfettamente abilitante (al pari degli abilitati con Tfa, Pas, corsi di Scienze delle formazione). Ma c’è di più: l’ordinanza, di fatto, “intima” al ministero dell’Istruzione di includerli a pieno titolo nelle graduatorie provinciali di fatto “congelando” le assunzioni di quest’anno. Risultato? Per gli avvocati degli insegnanti “precari” «devono essere rifatte tutte le assunzioni oppure è necessario attribuire il posto a chi lo avrebbe ottenuto in base all’inclusione col punteggio maturato».
Per il Ministero «il piano (di assunzioni) prosegue e non vi sarà alcuna ripetizione delle fasi già concluse. I docenti oggetto delle ultime ordinanze saranno inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e potranno partecipare, in base al loro punteggio, come da normativa vigente, alle assunzioni dei prossimi anni». Comunque lo si interpreti quello del Consiglio di Stato è un atto che “costringe” il ministero a un’apertura che qui in Provincia, fino a domenica (l’ordinanza è stata depositata lunedì), nemmeno sembrava immaginabile. Solo qualche giorno fa, infatti, scrivevamo della disperazione dei circa 300 “precari di terza fascia” trentini che d’imperio si erano visti passare avanti dai docenti di quella “quarta fascia” creata dal presidente Rossi (quei 239 insegnanti che hanno completato i corsi abilitanti Cobaslid e soprattutto i corsi di laurea in scienze della formazione primaria).
«Oggi gli equilibri cambiano e molto - spiega Mauro Pericolo presidente di Delsa Trentino - perché l’ordinanza del Consiglio di Stato riconosce l’obbligo di inserire nelle graduatorie provinciali, a pieno titolo, gli insegnanti con diploma magistrale. E per quanto ci riguarda ciò dovrebbe avvenire già da queste graduatorie. Il diritto di immissione in gare, infatti, è retroattivo. Se il giudice stabilisce, come in questo caso, che il titolo di qualcuno era valido anche prima di una gara, quella gara va ripetuta. I ruoli assegnati quest’anno, dunque, sono stati dati sulla base di criteri potenzialmente illegittimi».
L’Anief (Associazione sindacale professionale insegnanti, educatori e formatori) analizzando l’ordinanza, però, ha fissato che la stessa non sarebbe estensibile a tutta la categoria dei diplomati magistrale poiché a fronte di una sentenza del Consiglio di Stato i benefici derivanti verrebbero adottati con certezza solo ai ricorrenti. «Questo è vero - prosegue Pericolo - ma è ovvio che a questo punto anche i Tar e i vari tribunali di primo grado dovranno uniformarsi alla sentenza del Consiglio di Stato. Noi come Delsa abbiamo già in essere un ricorso al Tar di Trento con 250 insegnanti. E intendiamo fare ricorso anche al Giudice del Lavoro. Così appena il Tar provvederà a stabilire che il provvedimento che escludeva i diplomati magistrali era illegittimo il Giudice del Lavoro potrà intimare al datore, la Provincia, di provvedere al loro inserimento sulla base del titolo e della loro esperienza maturata in questi anni di sostituzioni (molti hanno anche 10,15 anni di anzianità ndr)».
Intanto la Delsa annuncia già per il 12 settembre una manifestazione per ribadire il diritto all’insegnamento dei diplomati magistrali ante 2002. «Poi speriamo che la Provincia quanto meno si apra ad un dialogo - conclude Pericolo - perché ora al Consiglio di Stato la costringe a prenderci in considerazione».