I 500 anni della chiesa di S.Stefano
A Revò si preparano i festeggiamenti. Nel corso del 2019 numerosi eventi per celebrare l’evento
REVÒ. Il 26 dicembre è Santo Stefano e fervono i preparativi a Revò per l’apertura delle celebrazioni per il Cinquecentenario dell’antica pieve dedicata al Protomartire cristiano il cui riferimento cronologico più antico è proprio il 1519 inciso nella pietra alla sommità dell'arco ad ogiva che corona il maestoso portale gotico della facciata. La lapide è divenuta quindi pretesto e occasione per un’importante progetto di studio e di approfondimento che vedrà lungo tutto il corso del 2019 lo svolgersi di conferenze, convegni, eventi culturali, fino alla pubblicazione di un volume dedicato alla chiesa, culmine e frutto di tutto il percorso di studio. «Il compimento di mezzo millennio di vita per una chiesa è anniversario non comune, il cui festeggiamento coinvolge emotivamente e attivamente l'intera popolazione. Un tale anniversario chiede a tutta la comunità di approfondire la conoscenza della propria storia, cioè della storia della propria chiesa e di coloro che nei secoli l'hanno resa viva, oltre che gli aspetti artistici, architettonici, le bellezze che questo autentico scrigno di tesori acquisiti nel corso dei secoli custodisce, attraverso lo studio dei suoi interni ed esterni con il loro ricco patrimonio» afferma l’assessore alla Cultura del Comune di Revò, Alessandro Rigatti che per l’importanza e ricchezza del progetto ha voluto coinvolgere diversi partner. È stato infatti costituito un comitato scientifico, composto dai rappresentanti degli enti coinvolti (lo stesso Rigatti per il Comune, Walter Iori per l'Associazione Lampi, Gianantonio Agosti per Anastasia, Lorenzo Ferrari per la parrocchia S. Stefano di Revò) e da Andrea Biasi, studioso scelto per il necessario coordinamento scientifico. Tale comitato ha già affidato a diversi studiosi un ambito nel quale svolgere le proprie ricerche, che, una volte presentate, saranno appunto poi riunite nella grande pubblicazione, curata da Biasi. Scopo del progetto, fanno sapere gli organizzatori, è anche quello di «mettere in luce il ruolo della chiesa quale centro nevralgico di una comunità che da tanto tempo nutre e si nutre della fede che la chiesa stessa alimenta e custodisce, con i suoi riti e ritmi, con i suoi pastori e i suoi fedeli, con i suoi rapporti con le persone e la società». L'anno delle celebrazioni del cinquecentenario inizia simbolicamente nel giorno della festa del santo patrono mercoledì 26 dicembre 2018. Al mattino alle 10.30 l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, presiederà la S. Messa solenne al termine della quale sarà svelato il logo ufficiale dell’iniziativa che accompagnerà tutti i momenti dell’anno prossimo. Alla sera, alle 20.30, il Corpo Bandistico Terza Sponda, il Coro Maddalene, il Coro Parrocchiale e il Coro Giovanile si uniranno per un grande concerto di celebrazione del patrono, della chiesa e della comunità in vista del quale si susseguono in questi giorni le prove, singole e d’assieme.