Hofer, celebrazioni da 381 mila euro

E ora tocca al «Landlibell». Panizza: «Soldi ben spesi. Il futuro è l'Euregio»


Luca Marognoli


TRENTO. Il bicentenario della morte di Andreas Hofer ci è costato 381 mila euro. Tanto ha speso l'assessore alla cultura Franco Panizza per le celebrazioni dedicate alla memoria dell'eroe tirolese. E ora tocca al "Landlibell" del 1511, l'accordo tra Massimiliano I d'Austria e i principi vescovi di Trento e Bressanone che fece nascere il corpo degli Schützen dandogli il compito di difendere il Tirolo.

«Faremo una pubblicazione curata dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, già stampato dalla tipografia della Regione, che non è costato nulla», mette le mani avanti Panizza, rispondendo ad un'interrogazione del consigliere Giorgio Leonardi. «La seconda iniziativa è la mostra al Castello del Buonconsiglio di sabato 17 dicembre con gli assessori altoatesino Mussner e tirolese Palfrader. Probabilmente ci saranno anche gli Schützen, visto che devono la loro nascita al Landlibell, ma è un'esposizione molto bella e tutta fatta in casa, con i materiali del Museo, e credo che resteremo sotto i 20 mila euro».
Nella risposta dell'assessore c'è anche la spesa esatta per il bicentenario: 381 mila euro. Non certo bruscolini. «Soldi ben spesi», dice oggi. «I vari festival costano altrettanto, ma le celebrazioni hanno superato di gran lunga l'anno e ci sono stati momenti istituzionali di grande dimensione che hanno coinvolto migliaia di persone in tutto l'Euregio. Sono stati più di cento gli eventi organizzati e una marea di associazioni, istituzioni ed enti coinvolti: il Coro Croz Corona con la banda di Mezzocorona, il Museo storico la Fbk, il Museo della cartolina di Isera, Sommolago, il Centro studio Judicaria... Una formidabile occasione per fare riemergere una storia rimossa dall'italianizzazione del Trentino ma fortemente condivisa dal popolo, e per aprire collegamenti con il mondo austriaco e mitteleuropeo».
Hofer ieri, oggi e domani per Panizza: «Questo non è un progetto che guarda indietro, ma al futuro. Se non facciamo fronte comune rimaniamo schiacciati, anche a Bruxelles. Le sfide che ci attendono, dalla sostenibilità ambientale al tunnel del Brennero, vanno affrontate in un'ottica alpina, che ha bisogno di una storia comune».

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