Fiera dei sapori, un’edizione «magra»

I venditori si lamentano: «Crollano gli acquisti. Abbiamo lavorato solo il sabato»



TRENTO. “Pecorino di grotta che tira su il morale e non solo”, si può leggere in un cartello esposto al pubblico al gazebo dei Sapori d'Emilia. La voglia di scherzare non manca a Sisto Emiliani, che a 71 anni è ancora dietro al bancone: «È meglio mangiare una fetta di pecorino, perché quest'anno è stata proprio magra. Il calo delle vendite è stato sostanziale, come è crollata la quantità. Una mezza forma di formaggio? Un ricordo: oggi si va a quarti ed anche meno».

Tornerà l'anno prossimo? «Se avrò la salute di sicuro. La soddisfazione è quella di rivedere gli stessi clienti che tornano anche dopo due anni, poi con i trentini mi trovo molto bene». Tra i prodotti particolari il Parmigiano Reggiano invecchiato 6 anni: «Una vera rarità. Si asciuga e la percentuale di calcio e ferro è altissima: ottimo per donne incinte».

E all'Antica fattoria dei prodotti caseari pugliesi? «Non siamo molto soddisfatti», dicono. «Di gente se ne ferma tanta, ma a comprare sono in pochi».

Dafne Fedele de “ La via delle spezie” è ancora più determinata: «È il primo anno che vengo, ma non mi aspettavo così tanta ignoranza da parte della gente. Il mio è un prodotto particolare: vendo aromi e spezie di tutti i tipi, ma la novità ai trentini non piace. L'unico giorno nel quale si è lavorato è stato sabato, ma è troppo poco per bilanciare». A questo punto tornerà il prossimo anno? «Certo, bisogna sempre dare una seconda chance e non arrendersi alla prima difficoltà».

Fuori dal coro Paola, della Marazzoli Galeanna prodotti liguri toscani: «Siamo veramente soddisfatti. È la terza fiera consecutiva che facciamo, ma torniamo a casa contenti. La proprietaria sceglie le fiere alle quali andare e manda noi, che siamo le dipendenti più giovani. Alle volte ne vale la pena, altre no: questa volta è ok». Che tipo di clienti avete avuto? «Quelli che vengono, assaggiano e poi decidono di acquistare». Cosa avete venduto di più? «Presentiamo i prodotti liguri e della Lunigiana, cioè l'alta Toscana. Per la Liguria, farinata e focaccia ligure ed il pesto. Per la Toscana, il Testarolo, un primo piatto che si condisce col pesto».













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