Fedaia, intervengono i gatti delle nevi

L’estremo tentativo per riaprire in tempi brevi il passo bloccato da due enormi valanghe: «Siamo isolati da due settimane»


di Andrea Selva


PASSO FEDAIA. Da due settimane ormai il passo Fedaia è isolato e ieri gli uomini del Servizio strade della Provincia di Trento hanno tentato di aprire la strada, lungo il versante trentino, per consentire il collegamento fra la diga e Canazei. Ma niente da fare: la fresa e la pala si sono fermate di fronte a un paio di enormi valanghe, quasi in cima, in località Pont de Val (dove ci sono ancora i resti del vecchio ponte distrutto anni fa da una valanga) e poco più su: troppa neve compatta, fino ad otto metri di spessore, per di più mista ad alberi e detriti che rischiavano di danneggiare la fresa. Alla fine sono arrivati i gatti delle nevi nel tentativo estremo di ripristinare il collegamento. Accade anche questo nell’inverno più nevoso degli ultimi decenni.

Alla guida del gatto più potente c’era Marco Margoni, caposervizio delle Funivie Fedaia-Marmolada che ha ottenuto dal presidente della società il via libera all’utilizzo del mezzo per tentare la riapertura della strada: «Mi ha detto di fare tutto il possibile per ripristinare il collegamento e così ci siamo messi in moto. Abbiamo lavorato per sei ore e domani (oggi, ndr) torneremo sul posto per spostare il grosso della neve e consentire quindi ai mezzi della Provincia di concludere la riapertura della strada in tempi brevi».

Assieme al gattista Margoni c’era il gestore del rifugio Castiglioni, Aurelio Soraruf, bloccato al passo assieme alla sua famiglia, alla famiglia del fratello, al custode della diga e ad alcuni altri titolari di esercenti pubblici che si sono ritrovati isolati in quota: «In questi giorni siamo riusciti a scendere a valle con la motoslitta - racconta Soraruf - ma ora contiamo sulla riapertura della strada, anche per cercare di riprendere l’attività nella seconda metà della stagione turistica. La neve depositata dalle valanghe era così abbondante che con i mezzi tradizionali era impossibile intervenire in tempi brevi. Con i gatti delle nevi le operazioni saranno facilitate».

Intanto la pala meccanica della Provincia è riuscita a liberare un primo tratto di strada dove si sale - ora - tra muraglioni di neve alti più di sei metri.

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