Esercenti, «processo» a Palazzo Roccabruna

Riunione autoconvocata dagli operatori cittadini sull’attività dell’Enoteca che alcuni ritengono possa essere un’indebita concorrenza ai privati



TRENTO. Palazzo Roccabruna finisce di nuovo nel mirino degli esercenti. Alcuni di loro hanno sollevato ancora una volta la questione del ruolo che l’Enoteca provinciale, che fa capo alla Camera di Commercio, svolge nel promuovere i prodotti locali e delle attività che organizza nella prestigiosa sede di via Ss. Trinità. Il rischio, ravvisato dagli addetti ai lavori, è che le serate a tema e altri appuntamenti come degustazioni, cene e incontri con i produttori di TrentoDoc, possano trasformarsi, di fatto, in una sorta di concorrenza per i ristoratori.

Massimiliano Peterlana, presidente della Fiepet Confesercenti, precisa che c’è un dibattito in corso, stimolato dalla “base”. «E’ una cosa allo stato embrionale: c’è stata una riunione, ma non l'ho convocata io, anche se mi hanno coinvolto. Dobbiamo rivederci alla fine di gennaio...».

A partecipare una ventina di esercenti del centro: «Verso il 25-26 del mese ci ritroveremo attorno al tavolo per esprimere il nostro pensiero in maniera chiara. Finora abbiamo chiacchierato a 360 gradi del Trento Doc, prodotto sia da promuovere nei singoli esercizi che attraverso Palazzo Roccabruna. Non c'è ancora una nostra controproposta: è troppo presto...». Le critiche verso l’attività dell’ente sarebbero anche un riflesso della situazione di sofferenza che il settore patisce, come molti altri, in questa congiuntura economica sfavorevole. «E' un momento molto delicato - argomenta Peterlana - e quindi sono tutti molto sensibili a qualsiasi tipo di iniziativa che venga organizzata al di fuori dalle propria attività. La riunione è stata anche un motivo di confronto tra colleghi fuori dagli uffici istituzionali, cosa che noi per la verità facciamo spesso: abbiamo affrontato molti argomenti, come la crisi e i mercatini di Natale».

Su quali siano in particolare gli addebiti rivolti alla Camera di Commercio non c’è ancora chiarezza: c’è sicuramente un disagio, espresso con delle recriminazioni da parte di alcuni, ma va fatta una sintesi prima di chiedere un confronto con la Camera di Commercio. «Non è una novità il fatto che Palazzo Roccabruna sia in qualche maniera monitorato - spiega Peterlana - perché è sempre un ente pubblico che finchè fa la promozione del territorio per gli altri va benissimo, quando invece fa dell'altro è sensibile di un nostro “controllo”, come avviene per tutti gli enti pubblici. La sua presenza è sicuramente un'opportunità ed i ragionamenti che vengono fatti dagli esercenti sono diretti a trovare una sinergia. Non posso dire di più, perché non voglio parlare a nome di altri, pur avendo io sollevato lo stesso problema in passato. In questa occasione sono stato invitato a partecipare come esercente, non come presidente. E’ un fatto che le categorie si stiano confrontando, nel tentativo di superare questo momento difficile, facendo fronte comune e portando avanti politiche unitarie. E c’è forte la voglia che l'ente collabori con tutti noi».

A Palazzo Roccabruna, il pubblico può degustare i vini locali trentini e la “collezione permanente” del TrentoDoc, in abbinamento con i prodotti del territorio (tra cui spiccano i formaggi), ogni giovedì e sabato, dalle 17 alle 22. Con cadenza settimanale vengono promossi anche "I giovedì dell'Enoteca" e "Il sabato con il produttore", entrambi alle 18. Ci sono inoltre fine settimana enogastronomici dal titolo“A tavola con la cucina trentina”.

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