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Ecco il cannone che spara neve sopra 0°

Oggi il prototipo verrà presentato a Tesero: un progetto “green” tutto trentino che rivoluziona l’innevamento artificiale


di Giuliano Lott


TRENTO. Ci sono voluti tre anni per passare dall’idea alla realizzazione, ma ora il prototipo c’è, e oggi pomeriggio allo Stadio del Fondo di Lago di Tesero il rivoluzionario cannone capace di produrre neve a temperature superiori agli zero gradi (da 0° a 15°) inventato dall’ingegnere Francesco Besana verrà presentato in via ufficiale.

Besana, dopo il dottorato in "Tecnologie per l’Ambiente", si è specializzato a Berkeley. E proprio nella più famosa università californiana ha avuto la prima intuizione. Il macchinario si basa su un principio innovativo: sfrutta l’energia termica anziché quella elettrica. «Può funzionare con riscaldamento a legna, teleriscaldamento, energia solare. Noi oggi per il test pubblico lo alimenteremo con una bombola a gas, ma è solo per risparmiare tempo». La tecnologia si base sul cosiddetto “punto triplo” dell’acqua, ovvero la capacità, in particolarissime condizioni, di trasformarsi al tempo stesso in liquido, vapore e cristalli: in sostanza, emettendo vapore mentre nello stesso tempo ghiaccia, l’acqua produce neve.

Il risultato è Neve XN (Neve perenne), il prototipo che Besana, dopo aver vinto il premio D2T Start Up a Rovereto, tre anni fa, ha sviluppato assieme all’ingegnere Fabiano Maturi, che già lavora per le Funivie di Pinzolo. E che offre molti vantaggi: oltre ad essere una tecnologia a impatto ambientale pressoché nullo, ha bisogno di pochissima energia elettrica. «Solo qualche kilowatt - spiega Besana - per alimentare la pompa dell’acqua e il display touchscreen. La neve prodotta è un bel cristallo, asciutto e ben sciabile. Non sarà la leggendaria “polvere” di Aspen, ma funziona molto bene. E oggi dimostreremo come funzioni anche temperature più alte dello zero».

Altro vantaggio: il “cannone” si trasporta su un semplice carrello, è leggero e facile da trasportare. Tutt’altra cosa rispetto al sistema brevettato dalla israeliana Ide, che ha realizzato un sistema alto come un edificio di due piani, non trasportabile con spese di alimentazione (elettrica) considerevoli. «É un sistema che abbiamo studiato - spiega Anna Vanzo, economista che segue gli aspetti legati al marketing del progetto neve XN - ma il nostro è tutta un’altra cosa: diverse geometrie, diverse misure, diverso è anche il funzionamento. Non c’è alcuna corsa al brevetto con gli israeliani. Il nostro, comunque, è già stato registrato».

Ora il prossimo “step” è passare dal prototipo alla produzione in serie. «L’industrializzazione è il nostro obiettivo. da oggi sapremo se c’è abbastanza interesse attorno al nostro prodotto. Da piccoli studi di mercato - racconta Anna Vanzo - sappiamo che c’è interesse, un certo fermento, ma anche incredulità. Ora si tratta di trovare degli imprenditori che credano in questo prodotto. Per fare il salto serve un “business angel”, o anche una joint venture che ci permetta di passare alla produzione seriale».













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